Nell’Italia stonata canta solo il «Gallo» Europa, quasi addio

Europa addio con tutti i rimpianti dei poveri verso chi ha talento e fisico. L'Italia del basket cade dalla torre bianca di Siauliau, perde la volata contro i tedeschi pagando ogni debito logico a Dirk Nowitzki,21 punti 12 rimbalzi, ma, soprattutto al bisonte Kaman che gioca nei Los Angeles Clippers e secondo suo padre non è davvero un tedesco, perdendo di vista il giovane talento di Benzing e facendosi castigare dal solito Herber che fu il giustiziere di Azzurra 4 anni fa agli europei spagnoli in quella che fino a ieri era l'unica vittoria tedesca della storia contro di noi. Sconfitta dolorosa, non guardate al finale 76-62 perché a 2'112 dal gong una prodezza di Gallinari ci aveva portato a meno 2.
Ci voleva qualcosa di più per non prendere in faccia questo straccio che, in pratica, ci esclude dagli europei perché già oggi contro i lettoni sentiremo sulla pelle il dolore di questa frustata e perché, obiettivamente, sembra impossibile battere una Francia che segue il genio di Parker e si realizza, cosa che non può fare l'Italia perché i suoi tre presunti tenori steccano spesso e hanno ancora molta gomma da masticare nel cielo NBA.
Gallinari, 17 punti 11 rimbalzi, è stato magnifico fino a quando ha retto fisicamente, giocava con una caviglia in disordine ha duellato bene con il campione di Dallas per lungo tempo. Bargnani c’è stato per un attimo quando non erano i duri a giocare e Belinelli è andato come sempre: tante iniziative, ma poca sostanza anche se ha segnato 15 punti, ma quasi mai quando doveva lasciare un marchio.
Tutto quello che si doveva fare tatticamente è stato fatto, abbiamo chiuso in vantaggio il primo quarto (18-16), poi siamo rimasti sempre in scia, per un attimo nell'ultimo tempo siamo andati a più due, ma invece di sfruttare il panico dei colossi teutonici abbiamo forzato ed esagerato facendoci scavalcare per il conto finale dal solito Nowitzki 21 punti, dal due zero nove Benzing (14), dal colosso Kaman, 17 punti e 17 rimbalzi.
A Pianigiani serviva la lampada di Aladino per avere qualcosa dagli altri, ogni tanto era Mancinelli a dargli speranza, ma fra i tentacoli di Wunder Dirk è svanito, salvandosi negli anticipi, ma peccando nelle cose logiche come spesso gli è accaduto in carriera. L’Italia con il quintetto ruvido in partenza, scegliendo Cusin e Carraretto per Bargnani e Mancinelli, regge bene l'urto anche su Nowitzki che arriva presto, comunque, a 14 punti quando il Gallo perde energia e fa il secondo fallo. Non potendo metterla sul fisico con una squadra che ha 9 giocatori sopra i 2 metri abbiamo cercato di essere faine nel pollaio del Bauermann, che dall'anno prossimo svilupperà il progetto basket nel Bayern Monaco, mettendolo anche in difficoltà, ma alla fine siano saltati per aria su errori banali, su tiri sentenza che si ritorcevano contro Azzurra e sulla scarsa sostanza dei cambi per i titolari.


Un dolore forte che fa dimenticare tutto il resto e non ha certo aiutato andare dietro alle voci che in caso di prolungamento di serrata Nba danno un Bargnani quasi senese e un Gallinari, testimonial Armani, che avrebbe chiesto un enormità facendo infuriare re Giorgio. Una destabilizzazione in una squadra già fragile fisicamente e mentalmente, un gruppo che ha lavorato seriamente, ma che sembra già avere le valige pronte per tornare in Italia. Peccato.

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