«Nella metro A pesanti problemi di manutenzione»

Marzio Fianese

«Il guasto che ha interessato mercoledì scorso l’impianto elettrico d’emergenza della stazione Ponte Lungo della metro A è stato causato da un corto circuito a seguito del quale hanno preso fuoco le batterie di alimentazione con conseguente fuoriuscita di fumo acre e potenzialmente tossico». «L’impianto in questione - precisa la società Met.Ro.-, costruito con i lavori del programma Amla 2 prima del Giubileo, assolve all’importante funzione di garantire l’alimentazione elettrica per il funzionamento di tutti i servizi di stazione (scale mobili, illuminazione, tornelleria, impianti di allarme, telecamere e monitor di videosorveglianza) in caso di interruzione di fornitura elettrica dalla rete Acea e prima che entrino in funzione i gruppi elettrogeni».
Met.Ro, spiega nella nota, che l’impianto è costantemente controllato e le batterie erano state sostituite due anni or sono. Sono in corso in queste ore gli accertamenti sulle cause che possono aver generato il corto circuito.
«L’intervento tempestivo dei tecnici Met.Ro. e dei vigili del fuoco - spiega la società - ha impedito la diffusione dell’incendio e maggiori danni agli impianti e ha consentito di rideterminare la piena funzionalità della stazione già dalle ore 19,00 fino al termine del servizio. Le nostre scuse - conclude Met.Ro. - agli utenti per la temporanea chiusura della stazione, il nostro ringraziamento ed un augurio di pronta guarigione all’operatore della vigilanza che, rischiando, ha consentito di rendere più rapidi gli interventi».
«Ci sembra fuori dubbio che sulla linea A esistono pesanti problemi di manutenzione - dichiara Vincenzo Piso (An) - che stanno minando la serenità e la necessaria fiducia de i cittadini». «L’incendio della cabina elettrica nella stazione Ponte Lungo - ha continuato Piso - si aggiunge, purtroppo, alla lunga serie di guasti e malfunzionamenti che caratterizzano questa linea metro».
«Non è il primo caso di sospensione del servizio, dovuta a inconvenienti tecnici - ha concluso Piso - con le ovvie pesanti ricadute sugli utenti del servizio pubblico. Non si capisce come un corto circuito, possa degenerare in incendio fino al blocco di tutti i sistemi della stazione, senza avere un sistema automatico di interruzione dell’erogazione elettrica. La direzione della Metro dovrà fornire spiegazioni sul reale stato della gestione della linea A, così come dovrebbe ormai informarci circa l’esito dell’inchiesta tecnica sul grave incidente accaduto alcune settimane fa».
«È terminata la fase di allarme sicurezza sulle metro romane. Dopo l’ennesimo incidente, ora siamo in piena emergenza», aggiunge in una nota il capogruppo della Democrazia Cristiana al Consiglio regionale del Lazio, Fabio Desideri. «Il rischio - ha aggiunto Desideri - è che gli incidenti lungo le linee delle metropolitane non facciano più notizia. Bisognerebbe invece farne tesoro per evitare che non si ripetano. Per fortuna, a ovviare alla mancanza di memoria del centrosinistra, esistono gli archivi».
Stesso tenore per il capogruppo di An alla Regione, Antonio Cicchetti, secondo il quale «con il moltiplicarsi degli incidenti si addensa una nube scura sulla credibilità della metropolitana di Roma. I cittadini della Capitale e quelli del Lazio, che ne sono abituali fruitori, sono fortemente preoccupati del susseguirsi di questi eventi apparentemente senza spiegazione. Speriamo di avere qualche squarcio di luce dalla relazione che il presidente della Regione svolgerà giovedì in Consiglio».

«Siamo ansiosi infatti - continua Cicchetti - di conoscere caratteristiche e stato di manutenzione dei famosi treni spagnoli, condizione delle linee e, in generale, quanto può contribuire a diradare le preoccupazioni di chi, per lavoro, è costretto o ha scelto di viaggiare in metro. E siamo anche curiosi di conoscere, se quel tipo di treno è lo stesso che ha provocato 42 morti a Valencia il 2 luglio scorso, o che procura continui disservizi e incidenti alla metropolitana di Washington».

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