(...) restano i palazzi, costruiti in tutta Italia, e che nel corso degli anni sono stati ceduti agli inquilini a prezzi ribassati, come previsto dalla legge. Così doveva essere anche per questo edificio, dove vive una ventina di famiglie, ognuna delle quali paga dai 700 ai mille euro di canone di affitto al mese, per alloggi tra i 100 e i 120 metri quadrati. Nel marzo del 2007 agli inquilini di via Traverso 2 arriva la comunicazione che lInps ha deciso di vendere gli appartamenti e che loro a prezzi agevolati avrebbero potuto comprarle, esercitando così il legittimo diritto di opzione.
Vengono effettuati i sopralluoghi dei tecnici che rilevano che i soffitti cadono a pezzi, lo stato di manutenzione generale è insufficiente, sono frequenti le visite dei vigili del fuoco per mettere in sicurezza solai e terrazzi. I prezzi vengono comunicati agli inquilini che accettano in blocco lofferta esplicitamente definita dallInps «irrevocabile» e comunque vantaggiosa anche per gli acquirenti.
Si fissa la data per latto notarile di compravendita e le famiglie prendono i contatti con le banche per i mutui. Improvvisamente però, qualche giorno prima dellincontro dal notaio, lInps comunica agli interessati che la vendita è unilateralmente sospesa perché entro breve sarebbe stato pubblicato un decreto ministeriale che riclassifica limmobile «di pregio» visto che si trova in un quartiere ad alto valore di mercato.
Dopo tre mesi arriva la nuova comunicazione agli inquilini e il prezzo delle case viene raddoppiato. Di qui il ricorso al Tar e lavvio di una causa civile perché lente venditore ha palesemente violato la promessa di vendita.
«Quello che è accaduto è assurdo», racconta Aldo Tamponi, che abita con la mamma in un alloggio allultimo piano del palazzo. «Sto qui da 45 anni, e non ho mai visto in intervento in casa mia - spiega la signora Elena, la mamma - Solo quando sono venuti quattro volte i vigili del fuoco perché il soffitto ci è crollato in testa ci hanno fatto un controsoffitto di cartongesso, che però non so fino a che punto regga...». Ma il fatto che più indigna la signora è riportato nero su bianco in una fotocopia sgualcita dellEspresso, che qualche anno fa pubblicò unampia inchiesta sulle vendite di alloggi degli enti pubblici a prezzi agevolati. «In quel caso gli inquilini erano Veltroni e Casini, Violante, Mastella e Marino... - sventola larticolo lanziana signora - E in quel caso nessuno si sognò di riclassificare le case come di pregio eppure qui cè scritto che Veltroni acquistò nel centro di Roma un appartamento di 190 metri quadrati a meno di quattrocentomila euro!». Ora, se queste cose vanno bene per persone come questi politici di spicco, che certamente non hanno motivo di vivere in alloggi di edilizia protetta, tanto più dovrebbero valere per chi nelle case di via Traverso cè entrato per requisiti, dopo aver presentato regolare domanda.
Comunque - a parte la legittima indignazione per trattamenti di disparità tra cittadini di serie A e di serie B - la vera questione di rilevanza giuridica è stabilire se lInps, ente venditore, dopo avere accettato la proposta di acquisto degli inquilini (che aveva interpellato con corrispondenza protocollata) possa tirarsi indietro e.. tirare sul prezzo.
«No», secondo un parere rilasciato nel 2007 dal il difensore civico della Provincia, Pietro Gambolato. Che argomenta che quando i locatari hanno risposto allofferta dellInps laccordo per la vendita è stato «automaticamente perfezionato arrivando addirittura a stabilire la data dellatto». Insomma il fatto che subito dopo sia uscita in Gazzetta Ufficiale la riclassificazione degli immobili è posteriore e come tale non deve incidere sugli accordi già conclusi.
Nel frattempo la manutenzione straordinaria non viene più fatta e cè chi, credendo di potere acquistare la casa, aveva già avviato e pagato lavori di ristrutturazione. Ora si attende una pronuncia del giudice civile, che dovrebbe arrivare a marzo. «Vorrei sapere - insiste la signora Elena - perché Veltroni sì e io no...». Intanto tra gli inquilini del palazzo cè chi fa notare che molti sarebbero i lavori urgenti e che il «pregio» non riguarda certo le vasche per lacqua in eternit e i poggioli che cadono a pezzi.
Ma questa è unaltra storia.