«Nello spot di Ovadia nessun intervento politico. Il mio è solo antirazzismo»

Lecce. Più che uno sfogo è una ribellione. Convinta e sentita. Pronunciata da Marcello Lippi, ct della Nazionale di calcio, ieri mattina in conferenza-stampa, prima di passare agli argomenti professionali. «In 40 anni di carriera calcistica, mai il mio nome è stato accostato a una parte politica e mai deve accadere fino a quando lavorerò nel calcio» la premessa che denuncia il tentativo di fargli indossare una casacca nelle ultime ore. «Ho ricevuto da Moni Ovadia una telefonata nella quale mi ha chiesto di fare un intervento su un Dvd da distribuire nelle scuole in materia di razzismo. Io sono contro ogni tipo di razzismo e gli era piaciuta la mia frase relativa all'arrivo di Santacroce. Ho accettato volentieri. Adesso mi ritrovo invece coinvolto in un'altra iniziativa e cioè in una campagna nella quale dovrei parlare di fascismo e di nazismo.

Ci dev'essere stato un equivoco e voglio chiarirlo fino in fondo perché se questa è la motivazione di fondo, io ritiro subito la mia disponibilità». Fin qui l'intemerata di Lippi il quale ha successivamente chiesto il numero del regista Ovadia per comunicargli direttamente la sua decisione.

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