Fa estremamente piacere che la federazione italiana Golf, in controtendenza con tanti altri settori, stia aprendo le porte a noi neofiti per portare a scoprire il fascino seduttivo del mondo del green al maggior numero di persone. Via gabelle, tasse e formalismi ostativi, via i muri e le barriere all'ingresso e grandi benefici per chi si vuole avvicinare al golf. Il tesseramento libero, a costi bassissimi 60 euro, per i neofiti maggiorenni e 22 per i ragazzi entro i 18 anni, è un viatico stimolante per iniziare a praticare. Il messaggio è stato recepito con un'adesione plebiscitaria dalla stragrande maggioranza dei presidenti dei golf club, quasi il 90% dei quali ha sposato l'iniziativa, nell'ultima assemblea che si è svolta a Milano.
Hanno capito che è una promozione importante che porterà benefici nel breve e medio periodo a tutto il movimento, dichiara il presidente, il professor Chimenti. Intanto, diffusasi la notizia, fioccano le richieste, ed a parte alcuni golf club storici, che hanno preferito mantenere la storica tradizione tenendo blindati i cancelli, molti circoli si stanno adeguando alla novità. In Italia ci sono attualmente 83 mila giocatori reali iscritti alla Fig e rispetto ad altri paesi europei sono ancora pochi. Ma c'è da sottolineare che per tanto tempo è stato difficile riuscire a quantificare gli effettivi atleti, poiché tanti bridgisti, approfittando delle accoglienti club house, si spacciavano per giocatori di golf. «Per capire gli effettivi aderenti, spesso chiedevo ai circoli di contare non le persone presenti - spiega Chimenti, ma le sacche da gioco, unico parametro che poteva darci il polso della situazione». Una scelta da condividere e tutto sommato coraggiosa visto che in altri ambiti si tende a sbandierare numeri altisonanti per impressionare i media.
Da condividere anche le strategie federali indirizzate ad agevolare i giovani che nel futuro saranno la base del nostro sport, ed infatti chi frequenta da tempo i circoli si è reso conto del ricambio generazionale che sta contagiando i green italiani. «Oggi sono il 10%, ma un domani, crescendo saranno il 100% - dice Chimenti - e vivendo fin da piccoli la piacevole abitudine al campo, svilupperanno con naturalezza i valori propri del golf. Quando vedo i bambini con le loro piccole sacche aggirarsi per i campi mi rendo conto che attraverso il loro entusiasmo, porteranno presto anche i genitori a contatto con il golf». Insomma una sorta di ruolo di ambasciatori per diffonderlo in famiglia, a scuola e con gli amici. «Il ruolo federale - prosegue Chimenti - è quello di allargare la base dei praticanti portando il golf alla gente per avere effetti duraturi nel tempo.In questi giorni stiamo sviluppando accordi con i cardiochirurghi, convinti dei benefici che il golf ha su chi soffre di malattie cardiovascolari e della sua importante funzione preventiva».
Del resto,aggiungiamo noi, il golf è un validissimo cuscino contro lo stress della vita quotidiana, un momento per riequilibrarsi, una parentesi di stacco da tutti i problemi e per dirlo all'inglese è un modo per rendere concreto il detto «take your time». Provare per credere.
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