Cronaca locale

Neonata abbandonata e messa in una scatola

La piccola è stata ricoverata a Niguarda: sta bene. È il quarto caso in due mesi. L'appello del sindaco

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Un'altra neonata abbandonata, a poche ore di vita. È successo il 5 maggio all'ospedale di Sesto San Giovanni ma la notizia è trapelata soltanto ieri. Forse per non accendere i riflettori su un gesto così disperato - il quarto da aprile a oggi, tre in città e uno a Bergamo - o per permettere le indagini senza troppo clamore. «L'affidamento al Comune di Sesto è cessato il 24 maggio - ha riferito il sindaco Roberto Di Stefano che ieri ha lanciato un appello alla mamma - Quindi sono scattati i 10 giorni, terminati i quali si procederà con l'adozione. Per questo mi rivolgo alla donna, se vi fossero delle ragioni economiche o di solitudine dietro questo abbandono, sapremmo porvi rimedio» è la promessa del primo cittadino. La piccola sta bene ed è stata subito ricoverata al Niguarda. Le infermiere che si sono accorte di lei, nell'atrio dell'ospedale di Sesto San Giovanni, l'hanno chiamata Amelia a cui è stato aggiunto, dal sindaco, il cognome Stella «perchè sia sempre accompagnata da una buona stella».

Già, non conta la partenza ma quello che accade dopo. Amelia Stella ha cominciato il suo viaggio in uno scatolone di cartone, avvolta da una coperta, vestita e pulita. Senza biberon e senza alcun messaggio accanto. Il personale sanitario non si è accorto subito del fagottino perchè l'atrio è rumoroso e piuttosto frequentato. «Per questo quando la piccola si è fatta sentire piangendo, è stata raccolta e accudita - hanno riferito al Comune di Sesto - Quindi è stata presa la decisione di trasferirla alla Neonatologia del Niguarda dove è rimasta mezza giornata nella culla termica. Pare che il parto sia avvenuto in casa lo stesso giorno».

Le indagini sono scattate subito e restano riservate, si pensa tuttavia, da quanto trapelato dalle telecamere, che non sia stata la mamma ad abbandonarla ma un'altra persona.

Con Amelia Stella sono quattro i neonati non voluti fra Milano e Bergamo. Va ricordata anche la piccola trovata morta il 28 aprile in un cassonetto della Caritas. Altro destino per Enea che il 12 aprile, giorno di Pasqua, fu lasciato alla Culla per la Vita della Mangiagalli e oggi vive assieme alla sua nuova famiglia adottiva. Poche ore dopo, all'ospedale Buzzi, è stata affidata la piccola di una donna senza fissa dimora. Il 3 maggio è stata abbandonata una bimba a Bergamo, nella Culla per la vita della Croce Rossa locale, accanto a lei una lettera: «Nata stamattina a casa, solo io e lei come in questi 9 mesi. Non posso ma le auguro tutto il bene e la felicità del mondo. Un bacio per sempre dalla mamma.

Vi affido un pezzo importante della mia vita che sicuramente non dimenticherò mai».

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