Una neonata di non più di 24 ore morta sotto un cavalcavia. Altra tragedia della solitudine e della miseria, nella capitale, durante i giorni di festa. Nel tardo pomeriggio del 31 dicembre, mentre nelle case dei romani fervevano i preparativi per il veglione di Capodanno, la polizia ha trovato una bimba di poche ore senza vita a San Vittorino Romano, in via del Fosso dellOsa, nella zona di via Lunghezzina, alla periferia est di Roma. Accanto alla piccola cera la madre, una ragazza albanese di 22 anni, forse una senza fissa dimora. Era in stato confusionale e non ha saputo spiegare alla polizia cosa fosse accaduto alla neonata, dove fosse nata e da quanto tempo e perché fosse morta. Se aveva fatto tutto da sola o se era stata aiutata da qualcuno.
Ai sanitari del 118 che lhanno soccorsa ha soltanto detto di aver partorito qualche giorno prima e di aver tenuto la bambina avvolta nel suo cappotto per cercare di ripararla dal freddo. Secondo i medici il parto potrebbe essere avvenuto il 30 dicembre, ma neppure loro sono riusciti a capire se la bimba sia nata morta o se sia deceduta dopo il parto. Sarà lautopsia, disposta dal magistrato, a dire quello che la giovane non è stata in grado di raccontare agli investigatori. Lalbanese, dopo essere stata ascoltata dagli agenti del commissarito Casilino, è stata trasportata in ambulanza allospedale Sandro Pertini, dove ora è sotto la vigilanza della polizia. Le sue condizioni non appaiono preoccupanti. È stato accertato che la ragazza era arrivata a Roma da alcuni giorni da Caserta, dove era già conosciuta alle forze dellordine. Gli inquirenti, in collaborazione con i colleghi di Caserta, stanno cercando di chiarire i motivi del suo allontanamento dalla città campana. La polizia è arrivata in via della Lunghezzina in seguito alle segnalazioni di alcuni automobilisti che avevano visto una donna in difficoltà sotto il cavalcavia. Soltanto pochi giorni fa, a Santo Stefano, cera stata unaltra tragedia dellemarginazione. Una donna romena appena arrivata a Roma per trascorrere qualche giorno con il marito, è morta assieme al figlio di 3 anni nel rogo di una baracca nella pineta di Castelfusano.
«Questo episodio ripropone il drammatico problema di tante persone vittime di solitudine e povertà - ha commentato lassessore comunale alle politiche sociali Sveva Belviso - Il Comune ha tra i suoi obiettivi quello di combattere questi fenomeni con politiche di accoglienza e di sostegno, per evitare che simili episodi non si ripetano». «È una tragedia della solitudine e della disperazione sconvolgente», dice Francesco Rocca, commissario straordinario della Croce Rossa Italiana. «Questo è solo lultimo dei fatti in cui hanno perso la vita minori costretti alla marginalità - continua Rocca - un esercito di invisibili che vive nelle nostre città. Occorre intervenire immediatamente».
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