Niente protesi, al decolletè basta un bel corsetto: ecco il messaggio della stilista Giada Curti

Per valorizzare il decolletè, meglio un bel corsetto di sartoria delle pericolose protesi inserite nel seno. La stilista Giada Curti fa sfilare per Alta Roma 20 modelli con un omaggio al bustier e un messaggio sociale, legato allo scandalo che preoccupa tante signore sottopostesi alla chirurgia plastica. Così, tra modelli da sera in tutte le gradazioni del bianco, dall’avorio al ghiaccio, esce in passerella un vassoio con la protesi incriminata, portato da una modella. E subito alla stilista arrivano messaggi di apprezzamento da donne della politica come la consigliera della Regione Lazio e moglie del sindaco Alemanno Isabella Rauti, le senatrici Maria Rizzotti e Donatella Poretti, la vicepresidente di AltaRoma Valeria Mangani. La collezione «Midnight in Rome» sfila in un grande albergo , parafrasando il titolo dell’ultimo film di Woody Allen. C’è una citazione degli anni ’50, con le culottes in pizzi valenciennes e ricami, mentre la sposa è avvolta in plissè soleil, con percorsi zig zag e tanti fiori tratti da antichi arazzi. L’ultima giornata della fashion week romana vede anche la sfilata dei «Talents 2012» dell'Accademia di Costume e di Moda. Vengono premiati i migliori tra i 13 giovani stilisti, che alla fine del corso di studio di tre anni si sono distinti per le loro creazioni. Tra le 10 collezioni (due di accessori), la giuria sceglie quelle di Corrado Scollo e Adriana Calzetti al primo posto; di Flavia Migani per il secondo e di Olimpia Tiberia al terzo. I premi vengono consegnati da Rosella Sensi, assessore alla comunicazione e alla moda di Roma Capitale e la presidente di Altaroma, Silvia Venturini Fendi, che fa parte della giuria, dice: «A Roma non ci sono molti grandi nomi, ma di sicuro c'è il nuovo e i ragazzi dell'Accademia lo hanno dimostrato». Nlla stessa serata l'Accademia di Costume e di Moda assegna a Laura di Cola, responsabile Ready to Wear Womens di Valentino, il premio «Irene Brin 2012». Per rimanere fedele alla sua vocazione di Talents scout, la manifestazione romana presenta in quest’edizione duenuovi progetti, voluti dalla Venturini Fendi, che hanno avuto un buon successo. Una è «A.I. Fair», la fiera dell’artigianato al Tempio di Adriano, con decine di espositori, l’altra è «Room service»: 13 griffe emergenti hanno presentato e venduto le loro proposte in altrettante suite di un grande albergo romano trasformate in piccoli atelier. Tra gli altri Luigi Borbone, che ha un’atelier nella capitale e ha sfilato nel calendario di Alta Roma a Palazzo Ferrajoli con la collezione «White White Collection», per una donna lunare che si veste in tutte le gradazioni del bianco, da quella più brillante a quella perlaceo.

a, per una donna lunare Per concludere lo sguardo sulle sfilate romane, c’è da citare la collezione ispirata alla couture anni ’50 dello stilista libanese Abed Mahfouz e lo stile melting-chic di Stella Jean, tra i vincitori del concorso «Who’s on next?» di Alta Roma e Vogue Italia.

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