Roma

Nitiffi capogruppo e Walter Veltroni perde la sua sfida

Luca Rocca

La Margherita si divide, cambia il capogruppo in Campidoglio e Veltroni perde la sfida. Il sindaco, infatti, aveva espresso in tanti modi la volontà che le cose rimanessero così com’erano, ma non ha trovato ascolto, e così Luca Nitiffi è stato eletto nuovo capogruppo al posto di Luca Giansanti, a detta di molti troppo schiacciato sulle posizioni del sindaco. Veltroni, dunque, tornerà dall’Africa con una spiacevole sorpresa perché tanti suoi piani rischiano di andare a monte ora che a guidare la Margherita in aula Giulio Cesare ci sarà qualcuno che potrà mettergli i bastoni fra le ruote. Nitiffi, infatti, pur essendo un ulivista convinto, è considerato una solida guida e non si tirerà indietro quando ci sarà da condurre qualche battaglia contro il sindaco. Eppure tutti, dopo le voci di questi giorni, si aspettavano l’elezione di Riccardo Milana, eletto vice capogruppo.
Qualcosa non è andata come previsto. Cos’è accaduto nell’incontro di lunedì sera convocato per eleggere il nuovo capogruppo? Secondo alcuni si è trattato di una vera e propria lotta di potere nella corrente «Primavera riformista», guidata da Enrico Gasbarra e composta dai consiglieri comunali Nitiffi, Giansanti, Luigi Berliri, Francesco Smedile e Franco Dalia. Lotta di potere che s’è inferocita in vista delle elezioni del 2006 ma che ha le sue radici in un episodio accaduto nell’agosto scorso, quando Smedile, su decisione di Veltroni, è stato sostituito alla presidenza della commissione Urbanistica da Gaetano Rizzo, proveniente da Forza Italia e appena arrivato nella Margherita. Veltroni, infatti, non era per nulla soddisfatto delle polemiche sorte intorno al modo in cui Smedile portava a termine il suo compito e così ha deciso di imporre il ricambio. Ovviamente Smedile si sarebbe aspettato il soccorso di Giansanti, suo capogruppo, che invece è rimasto zitto a veder passare la piena. A quel punto è iniziata la guerra di Smedile contro Giansanti, culminata nella sua sostituzione.
Ma chi ha perso e chi ha vinto in questa guerra fratricida? Se si ascoltano gli umori del partito le certezze sono poche. Innanzitutto hanno sicuramente perso Giansanti, Dalia e Berliri (insieme all’assessore Franco Cioffarelli) che nell’elezione per il nuovo capogruppo si sono astenuti e ora si ritrovano con la loro corrente inesorabilmente spaccata. A vincere sono stati Smedile, Milana, Maurizio Mariani, altro consigliere comunale, e ovviamente Nitiffi. A perdere, però, è stato anche Walter Veltroni, che ora si ritrova una Margherita con un capogruppo meno accondiscendente del precedente e un vice come Milana che il sindaco non vede affatto di buon occhio, tanto da essersi attivato energicamente per impedirgli di prendere il posto di Giansanti. C’è, infine, una domanda che tutti si pongono: Gasbarra, in questa lotta interna al partito e alla sua corrente, con chi sta? Nessuno lo sa.

L’unica certezza è che della faccenda s’è lavato le mani, e nella Margherita qualcuno comincia a chiedersi se a Roma il partito non abbia una leadership troppo debole.

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