L’iPhone di Apple arriva in soccorso dei conti Nokia. Il gigante finlandese dei telefoni cellulari ha infatti trovato un accordo con il suo maggiore concorrente nel settore degli smartphone per il pagamento delle royalties, ossia dei brevetti Nokia impiegati per la realizzazione dell’iPhone. «Siamo felici - ha spiegato l’ad di Nokia, il canadese Stephen Elop - che Apple sia entrata a far parte del nutrito gruppo di licenziatari di brevetti della nostra società». Un’entrata forzata dato che Nokia aveva presentato alla corte Usa una lista di 46 ricorsi già a partire dal 2009, enumerando i brevetti usati illegalmente da Apple. Si tratta comunque di una magra soddisfazione sul piano dei conti: secondo un analista di Nomura, Apple pagherà una quota compresa tra l’1 e il 2% del valore di ogni iPhone venduto, ma immensa da un punto di vista morale.
Per i finlandesi significa che 20 anni di ricerca e sviluppo nell’ambito della telefonia cellulare non sono andati perduti, ma sono serviti a realizzare il cellulare di maggior successo, per fatturato, di tutta la storia della telefonia mobile.
I numeri in questo caso parlano da soli. Nokia ha infatti investito 43 miliardi in questo ventennio per inventare e brevettare tutto quello che oggi è a portata di touch screen: dal segnale gsm, al wi-fi, alla fotocamera, alla musica. Tutto miniaturizzato e integrato in un piccolo apparecchio che sta in tasca, ma è 10mila volte più potente del primo calcolatore elettronico che occupava l’intero scantinato del Politecnico di Milano.
Certo il merito del grande successo della telefonata sempre a portata di mano non va certamente soltanto a Nokia, ma il produttore finlandese, per anni, è riuscito a rimanere sulla cresta dell’onda nella telefonia cellulare con quote di mercato superiori al 40%. Poi l’incantesimo si è rotto e la quota di mercato è ora precipitata al 25%. Nokia resta il primo produttore al mondo, Samsung è al secondo posto con il 16%, ma non è più quello che fattura di più.
La palma del più ricco è infatti appannaggio di Apple che vende «solo» 18 milioni di iPhone a trimestre ma fattura circa 11 miliardi di dollari contro Nokia che vende oltre 100 milioni di cellulari ma fattura «solo» 9 miliardi. E la guerra delle cifre prosegue impietosa, nelle cartellette degli analisti, quando si legge che per fatturare quanto un solo iPhone, Nokia deve vendere ben 8 cellulari. E questo perchè il divario tra il prezzo medio del cellulare Apple e quelli venduti da Nokia è abissale: 600 dollari contro 87. Un disastro duramente pagato in Borsa da Nokia che ha visto il valore del titolo dimezzarsi in un anno.
Una spinta importante ai conti del secondo trimestre potrebbe arrivare proprio dalle royalties (arretrate) sui brevetti dell’iPhone. La cifra, che non è stata resa nota dopo la firma dell’accordo, potrebbe infatti facilmente superare il miliardo di dollari calcolando che dal momento del lancio, quattro anni fa, sono stati messi in circolazione circa 100 milioni di iPhone. Inoltre ogni tre mesi potrebbero arrivare nelle casse di Nokia circa 164 milioni di dollari se ovviamente continuerà il trend di vendite positivo, 18 milioni di pezzi a trimestre, del prodotto Apple.
Certo non è questo l’obiettivo di Nokia che spera di essere in grado di lanciare sul mercato entro l’anno, grazie all’accordo firmato con Microsoft, uno smartphone talmente intelligente da essere in grado di contrastare il dominio dell’ora amato-odiato iPhone.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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