Da non perdere d’occhio sono «mid» e «small cap»

Molti investitori tendono a concentrare l’investimento sui titoli più conosciuti che appartengono al segmento delle società a grande capitalizzazione. Tuttavia, limitare la scelta a questa tipologia significa rinunciare alle opportunità che vengono dal mondo delle società a piccola e media capitalizzazione, le «mid» e «small cap», parte rilevante del mercato. Tali società, con capitalizzazione inferiore a 3 miliardi, sono spesso poco conosciute e poco analizzate dalla comunità finanziaria e presentano pertanto maggiori inefficienze nella formazione dei prezzi, quindi possibilità di creare valore per il portafoglio. Questi titoli hanno caratteristiche peculiari che li rendono particolarmente attraenti: «Sono aziende focalizzate, spesso leader in specifiche nicchie di mercato, dinamiche e flessibili con un management fortemente motivato che spesso detiene partecipazioni rilevanti nelle società», spiega Cristina Matti, responsabile del fondo Pioneer European Small Companies, oltre 950 milioni di asset in gestione. Negli ultimi tre anni, un orizzonte minimo significativo per valutare la performance dell’asset class, il segmento delle «small cap» europee (indice DJ Stoxx 200 Small) ha sovraperformato del 27% (al 31/8/2006) il mercato europeo nel suo complesso rappresentato dall’indice MSCI Europe. «L’investimento in “small companies” è attraente anche in una prospettiva di diversificazione del portafoglio - continua Cristina Matti - spesso un investitore europeo tende a guardare Oltreoceano, al mercato Usa, mentre anche all’interno delle Borse europee la limitata correlazione evidenziata tra le “large” e le “small cap” rappresenta una buona opportunità per diversificare il portafoglio».
Proprio perché sono un universo eterogeneo, le small caps vanno valutate individualmente attraverso la ricerca fondamentale. «L’approccio di Pioneer è di tipo bottom-up, basato sulla selezione dei singoli titoli, oltre che su un continuo monitoraggio dei rischi di portafoglio. Per questo motivo la struttura del nostro portafoglio può discostarsi in maniera significativa dall’indice di riferimento, che non è mai un vincolo per le scelte di investimento», conclude la manager.

La performance cumulata a tre anni di Pioneer European Small Companies (al 31/8/06) è di più 91,65%, con un’overperformance del più 11,59% sul benchmark lordo.

Commenti