Mentre il governo lavorava per trovare una soluzione al problema delle liste sbagliate del Pdl (a Roma e a Milano), si cercava di scoprire gli altarini di altri partiti cui nessuno ha fatto le pulci. Ormai è più che un malizioso sospetto. Chi doveva controllare il rispetto delle forme ha usato due pesi e due misure? Severità e zelo nel giudicare le inesattezze del centrodestra e manica larga nei confronti della sinistra? Secondo il governatore della Lombardia, intervistato da noi, ci si è accaniti su di lui e su altri si è chiuso un occhio.
A questo punto si può continuare a rimproverare le persone che hanno agito con leggerezza danneggiando Formigoni e la Polverini, ma bisogna accertare se - al di là delle imprecisioni pur sempre condannabili - i provvedimenti drastici che hanno portato alla bocciatura fossero ispirati al desiderio di azzoppare il Pdl per favorire gli avversari. Fosse così (come pare) sarebbe grave.
Qualcosa che puzza di bruciato è già stato reperito...
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