«La cosa più difficile è avere il coraggio di fare i genitori». Valerio Neri, direttore generale di «Save the Children» Italia, spiega così il perché della collaborazione con Telecom Italia: «Quando anni fa andavamo dalle aziende a parlare di internet e sicurezza sembravamo dei marziani. Questo accordo dimostra che ci sono dei manager intelligenti che hanno capito che è un problema naturale».
In che senso?
«Se uno va in motorino si mette il casco. Ecco: per internet è lo stesso».
Navigare sicuri: secondo Save the Children in che modo?
«Guardi, si parla tanto di blocchi alla navigazione, filtri anti pronografia. Ma in realtà il vero filtro è nella mente dei nostri figli. Basta sensibilizzare i ragazzi, essendo coscienti che loro, di solito, ne sanno più di noi genitori».
In effetti...
«Quando un ragazzo di 12-13 anni comincia a navigare è sicuramente tecnologicamente più avanzato di un adulto. Mettere filtri? Certo, si può. Ma poi se va a casa di un amico ed entra in internet su un altro pc?».
E quindi cosa sarebbe meglio fare?
«Bisogna parlare con i giovani, dire loro la verità: che il mondo è pieno di persone meravigliose, ma che esiste anche il male e bisogna sapere affrontarlo».
Per questo collaborate con Telecom Italia.
«È un bel progetto, serve appunto a far conoscere i pericoli del web. E aiuta a superarli. Ad esempio: le nuove tecnologie ci danno una miriade di bellissime opportunità, ma hanno anche degli aspetti oscuri. Che si possono tranquillamente fronteggiare sapendo che il pericolo è meno visibile di quanto si creda».
Cioè?
«Le racconto una storia vera: due ragazze dodicenni si fanno delle foto un po' osè per "giocare" alle veline. Non sapendo però che, se nel cellulare è attiva la funzione bluetooth, chiunque può copiarle. Così il fratello di una di loro le ruba, l'amico del fratello pure, la catena continua...».
Com'è finita?
«Un giorno il padre di una delle due, in vacanza, scopre la foto della figlia sul desktop del pc dei maestri di sci. Risultato: lite furibonda a casa, separazione tra i genitori, famiglia costretta a cambiare casa, ragazzina in analisi. E tre arresti per pedopornografia».
Ecco perché Save the Children collabora con Telecom Italia.
«Giusto. Un'azienda consapevole e impegnata sulla sicurezza, di sicuro avrà un'immagine positiva tra i suoi clienti. E farà solo bene a ragazzi e genitori».
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