Insultata e picchiata davanti alla sua bambina. Vittima dellaggressione, una nigeriana di 40 anni, «rea» di aver chiesto a due ragazzine di spegnere una sigaretta accesa sullautobus. La donna è stata aggredita da due studentesse, unitaliana e unucraina, di 14 e 15 anni.
Il grave atto, che inizialmente aveva fatto gridare al razzismo, è avvenuto ieri mattina nel quartiere di Tor Bella Monaca, periferia sud-est della capitale, dove già nei mesi scorsi si erano verificati episodi di intolleranza nei confronti di immigrati.
Sono le 7,40 di ieri quando la nigeriana Dory e la brasiliana Maria salgono sullautobus 59 per accompagnare i propri figli a scuola. Sul mezzo pubblico due adolescenti, in barba al divieto, accendono una sigaretta. Dory protesta e chiede alle ragazze di smettere di fumare, a sua figlia dà fastidio. Ma le due teen-ager non la prendono bene e nasce una lite. «Zitta sporca negra, vattene», le rispondono. Volano epiteti poi, una volta scesi dallautobus, la nigeriana reagisce con uno strattone e viene presa a schiaffi, davanti alla figlia e allamica, impietrite. In quel frangente sopraggiunge una volante del commissariato Casilino, che identifica le protagoniste dellepisodio. Tuttavia Dory, accompagnata negli uffici della polizia, preferisce non sporgere denuncia. «Ma solo perché deve badare a sua figlia e non ha tempo di recarsi in tribunale per seguire la varie fasi di un processo», dichiarerà Maria Edima Venancio Rocha, la brasiliana testimone dellaccaduto.
In serata la questura precisa che la lite non ha connotati razzisti. «Lalterco, durato pochi minuti - sottolineano gli investigatori - è stato subito sedato dal personale della volante del commissariato Casilino, che ha provveduto ad identificare le tre litiganti».
Unanime è stato però lo sdegno della classe politica. Il sindaco Gianni Alemanno ha condannato i responsabili dellaggressione: «Ci deve essere una reazione civile, culturale e anche repressiva di tutta la città, perché il 99 per cento dei romani non è intollerante e non è assolutamente disposto ad accettare la violenza». Rammaricato anche il presidente del consiglio comunale, Marco Pomarici.
Immediate le scuse anche da parte della Provincia, che con il presidente Nicola Zingaretti ha parlato di «un episodio grave», da non sottovalutare «perché nasce dallignoranza, nelle situazioni di degrado».
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