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Non so, quindi governo Così l'Homo Nesciens è diventato la normalità

Il Pd non critica più l'anti-meritocrazia a 5 Stelle. Ma le cose non sono cambiate

Non so, quindi governo Così l'Homo Nesciens è diventato la normalità

Nonostante non se ne parli più, non è con il declino di Danilo Toninelli dalla scena politica che la peste dell'incompetenza può dichiararsi debellata. Il ministro grillino più gaffeur della Terza Repubblica non ha trovato posto nel Conte Bis e questo è di sicuro un incoraggiante segno del fatto che comunque esiste un limite alla carriera dei senza arte né parte. Ma il Neolitico dell'incompetenza in cui siamo sprofondati, quello dell'Homo Nesciens orgoglioso di non sapere, non accenna a chiudersi.

È un po' come l'eroina: l'emergenza non è più all'ordine del giorno, ma continua a far danni. Così, dopo anni in cui fioccavano i libri (da La conoscenza e i suoi nemici di Tom Nichols a La grande ignoranza dell'eurodeputata Pd Irene Tinagli), ora nessuno protesta più. Improvvisamente, come se lo Spirito Santo fosse sceso per illuminare i giallo-rossi, il governo non è più un'accozzaglia di parvenu dai curricula dubbi, ma viene spacciato come una selezionata truppa di ottimati. Ma lo è davvero? Sul serio il Conte bis si è trasformato da trionfo dell'egalitarismo anti-intellettualistico in regno della meritocrazia?

In realtà, più che a essere cambiata la filosofia di scelta, è cambiata la maggioranza politica. È bastato sostituire la Lega con il Pd per avere al potere tutti competenti a prescindere. Lo è la ministro dell'Agricoltura Teresa Bellanova, ex bracciante e sindacalista, lo è Nunzia Catalfo, specializzata in stenotipia e finita al ministero del Lavoro. Lo è Luigi Di Maio, alla Farnesina nonostante la sua esperienza geopolitica più significativa fosse l'aver condiviso le tribune dello stadio San Paolo di Napoli con gli amici di Maradona quando faceva il bibitaro.

Secondo un celebre modello, l'apprendimento procede secondo 4 stadi: incompetenza inconscia (non sapere neppure che una cosa esiste), incompetenza conscia (sapere di non saper fare), competenza conscia (sapere cosa fare ma a costo di uno sforzo) e competenza inconscia (fare la cosa giusta automaticamente). Oggi siamo al quinto, ulteriore stadio: l'incompetenza digerita. Dove semplicemente il problema non si pone più, perché non fa più comodo cavalcarlo.

Al piddino non far notare quanto è affidabile l'alleato a 5 Stelle con la quinta elementare.

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