Laura Gigliotti
Dimentichiamo i templi moghul, Agra e il Taj Mahal, Benares e il Gange. Fino al 1° febbraio al complesso di vicolo Valdina della Camera dei deputati cè lIndia sconosciuta. Quella delle tribù a rischio sopravvivenza, l8 per cento della popolazione indiana, sparse in zone impervie dellimmenso sub-continente indiano che sono da ventanni loggetto dellinteresse di Roberta Ceolin e Claudio Tirelli. Dal punto di vista etnico «gli abitanti degli stati centrali - dice Tirelli - appartengono in maggior parte al gruppo proto-australoide; nelle aree sub-himalayane e nelle regioni di frontiera orientali hanno caratteri fisici mongoli; le tribù del sud e delle isole Andamane sono affini agli africani». Un tempo nomadi dediti alla caccia, alla pesca e alla raccolta di cibo nelle foreste, sono diventati in gran parte sedentari e solo alcuni gruppi hanno saputo conservare i tratti caratteristici della loro cultura che si differenzia notevolmente da zona a zona. In maggioranza animisti anche se in alcuni villaggi sono arrivati i missionari, credono che nellal di là si perpetui la vita presente. Le famiglie allargate vivono in grandi capanne. Il capo tribù, ang, può avere più mogli, ma è solo la prima ad avere il privilegio di condividere con lui il focolare.
Le foto ce li mostrano impegnati nelle attività di ogni giorno. Una bellissima ragazza trascina una rete con lincedere di una dea, altre due lavano stoviglie lungo un fiume. Ornamenti, dipinti, armi, strumenti musicali, sculture, abiti e«taglia betel» (utilizzati per la preparazione del pan, un blando stupefacente che masticano continuamente), ci aiutano a comprendere la loro vita.
È dellinizio del XIX secolo un diadema in bronzo con bracciali per la sposa da lasciare in eredità. Altissimo il cappello cerimoniale con piume di pavone e di uccelli, corna di bue e conchiglie. Descritti per la prima volta alla metà dellOttocento gli animali totemici in bronzo fusi a cera persa dell'Orissa, conservati negli altari familiari o dati in dote. In bronzo anche lalbero della vita.
Vicolo Valdina 3/A. Orario: dalle 10 alle 18, dal lunedì al venerdì. Ingresso libero.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.