«Non vogliamo finire come Zanardi»

Quest’anno gli toccherà fare davvero i piloti. Per di più di F1. C’è infatti preoccupazione nelle fila degli uomini più veloci del mondo: impensierisce l’eliminazione del famigerato traction control, il sistema elettronico che gestisce la trazione e che aveva trasformato i bolidi in grandi play station. Questa Formula 1, a parte rarissime eccezioni, è composta infatti da una nidiata di piloti cresciuti e sbocciati nel Circus dopo il fatidico Gp di Spagna del 2001, quando, appena iniziata la stagione, la Fia decise la reintroduzione del dispositivo (era stato soppresso nel ’94 perché non riuscivano a far rispettare il divieto). Per cui, da quella data, i piloti hanno soprattutto dovuto pigiare per bene sull’acceleratore senza preoccuparsi più di tanto del pattinamento delle ruote, visto che i sensori leggevano per loro il grado di aderenza e, nel caso, regolavano la potenza.
Per questo, a fine novembre, tutti i team, Ferrari compresa, hanno provato le monoposto nella nuova configurazione. E la Rossa ha persino richiamato Michael Schumacher, visto che aveva bisogno del parere di un pilota - e che pilota - che avesse corso con e senza aiuti elettronici. Fatto sta che in settimana, visto che in gennaio iniziano le presentazioni dei vari team (la Ferrari domani a Maranello, lunedì toccherà alla McLaren-Mercedes), i vari driver hanno deciso di alzare la voce. A nome di tutti ha parlato David Coulthard, che al sito specializzato «Autosport» ha dichiarato: «Quanto accaduto in Giappone lo scorso campionato, quando Alonso andò a sbattere per l’aquaplaning, è successo nonostante l’utilizzo del traction control. Senza, capiterà molto più spesso. Non vogliamo che ci siano brutti incidenti dove le monoposto volano tra la folla o finiscono sopra o contro altre macchine come per Alex Zanardi nel 2001».
Quando a Jerez i piloti provarono le monoposto senza aiuti elettronici, in molti misero l’accento sui maggiori rischi. Tra i pochi a manifestare, invece, il proprio gradimento per una novità che dava più spazio al pilota c’era il campione del mondo Raikkonen: «È più difficile, ma più divertente» il suo asciutto commento. Decisamente preoccupato, invece, il compagno Felipe Massa: «A livello di sicurezza si tratta di un grande passo indietro, di certo ci saranno più incidenti e guidare sul bagnato diverrà molto pericoloso. Ne ho parlato con Schumi e diversi altri piloti e mi hanno tutti detto che sarà più difficile guidare adesso una F1 senza controllo elettronico della trazione rispetto a quelle del passato».


Non la pensa così il presidente della Fia, Max Mosley, che di fronte alla levata di scudi ha puntualizzato: «Con aiuti e no, guidare in caso di pioggia è più difficile e aumenta il rischio di uscire. Però ci si fa meno male perché le velocità sono decisamente ridotte».
Però lui non guida, pensano i piloti. Però sono loro i cavalieri del rischio pagati milioni di euro, pensano i tifosi.

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