Cronaca locale

Non vuole portarlo in auto all’ambulatorio psichiatrico Giovane pugnala il padre

L’uomo, colpito di striscio, non è grave. Il ragazzo, 29 anni, è finito a San Vittore

«Volevo ucciderlo perché mi maltratta sempre». È stata la giustificazione fornita ai carabinieri da un giovane di 29 anni, bloccato subito dopo aver accoltellato il padre. Per fortuna i fendenti non sono stati mortali, ma per l’aggressore è comunque scattata l’accusa di tentato omicidio che lo ha portato in carcere.
È successo ieri mattina a Bollate, in via Madonna in Campagna, nella frazione di Cassina Nuova. È da poco passato mezzogiorno, quando F.C., un invalido civile affetto da disturbi psichici, chiede al padre di essere accompagnato in macchina al Cps (Centro promozione e solidarietà) di Bollate, dove è in cura. La struttura dell’Asl non è lontana e visto anche il bel tempo, il genitore consiglia al figlio di raggiungerla a piedi. Una passeggiata non può che fargli bene, anche perché l’invalido fa sempre più fatica ad uscire di casa.
Il giovane insiste, vuole un passaggio a tutti i costi ed alza anche il tono della voce, dando inizio ad un principio di lite. Ma il padre è irremovibile. «Vai a piedi, punto e basta» ribadisce con fare deciso.
La discussione sembra essersi placata, invece il peggio deve ancora arrivare. Quando varcano la soglia della cucina approfittando del fatto che il padre, pensionato di 67 anni gli dà le spalle, l’invalido scatena la sua rabbia. Gli salta addosso e dopo averlo bloccato lo colpisce quattro volte con un coltellaccio da cucina. I colpi raggiungono il poveretto alla testa ed al collo, risparmiandogli per un soffio la giugulare.
Il pensionato riesce a divincolarsi ed a scappare fuori. Poi sanguinante, s’avvia verso l’ospedale dove si affida alle cure dei medici. Nel nosocomio arrivano anche i carabinieri, ai quali la vittima racconta quanto accaduto. Così i militari si precipitano a casa dell’aggressore, e lo trovano tranquillamente seduto a tavola e con il coltello ancora sul tavolo.

Nient’affatto pentito, non s’informa delle condizioni del padre e spiega soltanto perché voleva ammazzarlo.

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