Circa un anno fa durante la campagna elettorale, causa una battuta, ahimé rivelatasi veritiera, di Berlusconi, alcuni politici e persone lungimiranti appartenenti allintellighentia a mo di sfottò, nei confronti del loro nemico politico, andavano in giro con la maglietta sui cui risaltava la scritta «sono un coglione». Le elezioni, come è noto, furono «vinte» dalla sinistra. Di certo non si può dire che quello trascorso sia stato un anno di soddisfazioni per gli italiani: tasse aumentate sia come numero sia come entità; grandi opere che avrebbero dato posti di lavoro e spinta economica bloccate e/o annullate; ticket sulla salute, mentre aumentano casi di malasanità; e altri «dolci provvedimenti» dei quali è il povero contribuente il solo a pagare dazio. Gli scalda scranni dei palazzi del potere, invece, hanno continuato imperterriti a godere delle loro alte prebende e dei privilegi.
Oltre a quanto precede, la cosa più squalificante però restano le pessime figure che il nostro governo ha fatto in politica internazionale, non ultimo e più vergognoso lepisodio inerente la liberazione di un giornalista. Credo che con tali episodi il nostro governo non possa vantare credibilità, nemmeno presso la repubblica delle banane.La nostra credibilità da repubblica delle banane
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