Movida? Notte bianca? No, grazie: Pecha Kucha. Originali per mestiere e per amore del «creativo a tutti i costi». I designer. Anche nel nome che decidono di dare allo spazio di presentazione dei progetti più innovativi del 2007. L'idea della Pecha Kucha, una lunga serata dedicata al design giovane, importata e promossa a Milano da ADI, l'Associazione per il Disegno Industriale, parte da molto lontano e ha già fatto il giro del mondo. L'obiettivo di Astrid Klein e Mark Dytham, i due architetti inventori della Pecha Kucha, è che i giovani possano incontrarsi, confrontarsi e presentarsi al pubblico senza bisogno di affittare una galleria o una pagina pubblicitaria sui magazine di settore. Prima edizione in Giappone nel 2003 in uno spazio di eventi multimediali, e poi via verso Copenhagen, Oslo, Sidney, Melbourne, Bangkok, Pechino, Bogotà, Istanbul, Washington, Parigi e altre destinazioni, per un totale che sfiora cento città nel mondo.
Cento città in cui per una notte giovani tra designer, architetti, aziende, creativi si alternano su un palco, prendono in mano il microfono e sfruttano i sei minuti e quaranta secondi di notorietà a loro disposizione per presentare un massimo di venti immagini - per non più di venti secondi l'una - che illustrano i loro progetti. E al termine una voce fuori campo decreta: «Grazie mille, avanti il prossimo». Possono partire applausi, lanci di fiori o grandi fischi. Tutto in libertà, comprese claque organizzate che ciascuno si porta da casa e loggionisti radicali del mondo dell'estetica estrema.
Lunedì sera alla Triennale Bovisa, lo spazio scelto per l'edizione milanese, ci si attende che i quindici selezionati per la notte milanese - tra i nomi Patricia Urquiola, l'UNStudio di Ben van Berkel, Caroline Bos, Boris Zeisser e Maartje Lammers di 24HArchitecture, il designer Matteo Ragni, il bassista Saturnino, il grafico Marco Molteni, il designer/grafico Dodo Arlsan, il food designer Davide Scabin, gli architetti/designer Aquili Alberg e l'interactive artist Daan Roosegaarde - facciano del loro meglio, visti i tempi rigidissimi e la creatività scioltissima.
Conferma Dalia Gallico, presidente ADI Lombardia che promuove l'iniziativa: «Da cinquant'anni monitoriamo il mondo del design e ora abbiamo deciso di accogliere un nuovo modo di presentarlo per avvicinarlo al pubblico che spesso pensa solo a folli creatori di oggetti astrusi e inutili. Sì ai nomi famosi, ma soprattutto avanti i giovani. Siamo per lo scouting, ovvero vogliamo spingere meritocraticamente i nuovi talenti nel design, ma anche nella moda, comunicazione, visual art».
Le richieste per partecipare - le iscrizioni sono state raccolte grazie al sito pecha-kucha.org - sono state centinaia e le selezioni durissime. Ma per gli esclusi ci sono buone notizie: se il format sarà gradito al pubblico, sono previste nuove edizioni: «Abbiamo scelto i partecipanti di quest'anno con un criterio fondamentale» ha spiegato ancora Gallico. «Vogliamo che anche una nonna che viene a vedere suo nipote designer o i suoi amici possa comprendere di che cosa si tratta senza annoiarsi».
A proposito, perché davvero tutti possano capire: pecha kucha è il corrispondente giapponese per il nostro bla bla bla, cioè il suono onomatopeico del brusio. Che nell'arena del design alla Triennale lunedì sera non mancherà di certo.
Pecha Kucha Night
Triennale Bovisa
via Lambruschini 31
Lunedì 17 dicembre, ore 20.20
Informazioni:
www.pechakuchanight.it
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.