Notte nel quadrante delle lucciole

«Notte di polizia certo qualcuno te lo sei portato via» cantava Antonello Venditti. Già, notte di polizia, fatta di lampeggianti e fermi, corse contro il tempo e appuntamenti per i cambi fra pattuglie coordinati al centesimo di secondo.
Notte di polizia che comincia con un’imbeccata di Giorgio Ciardi, delegato per la Sicurezza del Comune di Roma, che al telefono dice: «Volete vedere come viene arginato il fenomeno della prostituzione? Venite stasera, ci vediamo al Gssu di via Macedonia (Gruppo sociale sicurezza urbana della Polizia municipale), appuntamento alle venti». Detto, fatto. L’idea nasce dal sindaco per rafforzare i controlli abituali che vengono effettuati con particolare attenzione dalla tarda serata a notte inoltrata. A piazzale Numa Pompilio gli uomini del vicecomandante Mario Sulpizi si incontrano con gli agenti di Raffaele Clemente della prevenzione generale e soccorso pubblico e con quelli di Mario Spaziani, dirigente delle volanti.
I controlli puntano al «quadrante», un’area vasta della capitale dove lucciole e trans si mettono in vetrina. Alla guida un’agente, al suo fianco Spaziani, e un vigile. Meta PalaLottomatica. C’è un camper, la prostituzione è di casa nelle roulotte. Un controllo, poi la squadra riprende il suo viaggio, breve, per monitorare l’area attorno al Fungo. Un paio di giri, l’occhio si sofferma su un altro caravan, roba che costerà almeno 50mila euro. È un altro habitat della prostituzione, il proprietario (intento nel suo maquillage) è invitato ad andarsene. Altri duecento metri, c’è un trans di colore che sembra una donna. Stop, documenti, «ci segua in commissariato». Docile come un agnellino (ma non è un novizio, sa come deve comportarsi) il fermato di turno sale su una «volante». Poco dopo vengono bloccati altri due trans, che vengono portati al commissariato Esposizione, competente per territorio, per le prime identificazioni. I trans, tutti di nazionalità brasiliana, vengono perquisiti. Potrebbero avere lamette, coltelli, qualcosa per difendersi da chi li sceglie non per l’avventura d’una sera ma per rapinarli. E magari potrebbero autolesionarsi una volta in camera di sicurezza, così gli viene chiesto di togliersi orecchini e monili vari.
Altre volanti, altri trans in arrivo. Uno di questi (occhi azzurri, effetto delle lenti a contatto) mostra un segno sul torace, strascico della ferita provocata da un cliente nordafricano che voleva rapinarlo. Altre perquisizioni, nel massimo rispetto delle persone e comunque con la massima collaborazione fra forze dell’ordine e sudamericani. Tutti confermano che una prestazione costa in media 30 euro. Dev’essere consumata in fretta per abbassare le incognite del cliente, se già colto solo a contrattare rischia una multa di 200 euro. Che generalmente paga subito, perché non vuole che lo scoprano i familiari. Trenta euro è anche il prezzo con una prostituta. Un paio ne arrivano subito dopo, poi altre due. Tutte romene, il mercato è praticamente loro. Ma non c’è racket, quello è il passato. Oggi sono «imprenditrici» di sé stesse: badanti di mattina, la sera arrotondano e mandano i soldi a casa.

Hanno vent’anni e gli occhi tristi.
Di nuovo in macchina, la notte di polizia è ancora lunga da vivere. All’una e un quarto si è di nuovo in viaggio, destinazione via Longoni. Roma di notte è questa, prendere o lasciare.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica