La nuova Armani parte forte Il Gallo è l’anima di sempre

La nuova Armani parte forte Il Gallo è l’anima di sempre

Milano Voglia di cinema Paradiso per la Milano del basket che scopre di essere ancora al montaggio in stile Scariolo (nel tondo), almeno fino a quando Jacuba Diawara, 21 punti nei primi 20’, tiene in piedi una Varese a due veli e con poco peso, fino a quando tutti i carichi sono andati sul tavolo, cominciando da Gallinari e il derby ha permesso all’Olimpia di brindare con melograno e limone.
Per animare la notte e i cori di un bella tribuna (quasi 9000 persone) ci vuole il sommo merliniano Danilo Gallinari che ritrova una platea come quando venne l’anno scorso con New York, ma si vede bene che San Gallo non vuole passare per l’uomo dei miracoli, perché sa di dover lasciare spazio a chi suderà in questa arena di Assago, da cui è finalmente sparito l’elefantiaco segnapunti che non funzionava mai, per tutto l’anno.
Gengis Gallo in punta di piedi, 12 punti in quasi 12’ di gioco dovendo resettare la mente perché se nella NBA doveva vedersela con Kevin Durant, Bryant, la chimera del Sabatini preso in giro dagli striscioni, Le Bron James, Carmelo Anthony che lo ha cacciato da New York lasciandogli l'aria limpida di Denver, qui si è trovato contro Reati che arriva dalla B di Treviglio, Ganeto e , soltanto per attimi, proprio il Diawara che dalla NBA si è staccato per sempre. Gallo e la sua eleganza dopo 6’ del primo quarto: entra sul 12-16, ma cuce subito con una tripla e 4 tiri liberi, una presenza che serve all’Emporio di re Giorgio di sistemare meglio le cose ancora sparse qua e là sulla panchina. Ci pensa prima Hairston, poi Omar Cook diventa direttore di scena e così gli vanno dietro tutti, da Mancinelli alla coppia greca, dove Fotsis sembra meno angosciato di Bourousis, per il parziale decisivo di 14-0 all’inizio del terzo tempo iniziato sul 44-40, dopo il 21-18 dei primi 10’.
Gallo fra i caratteristi fa soffrire chi era venuto per vederlo seppure come Amleto da «stare o non stare» nella vecchia culla, però Scariolo ha spalle forti e obiettivi aperti su una stagione che al culmine sarà senza san Gallo, anche se sulla reazione di Varese (1-10) torna il Gengis, 2 liberi, una stoppata su Kangur per far tagliare il rasoio di Nicholas da 3,e poi la sua pennellata che illumina lo schermo per il 73-55 dopo 30’ di derby camomilla. Una delizia a vederlo aiutare tutti,modesto dispensatore di un arte che lo ha raffinato ed indurito, implacabile stoppatore, artista in campo aperto,un sommo merliniano per questo cielo dove si prega perché la NBA non riapra mai.

Quando esce lui (76-55) dopo 2’ nell’ultimo quarto siamo già ai sogni, Scariolo pensando prima alla trasferta di sabato contro Pesaro, diretta su La7, poi all’esordio di giovedì contro il Maccabi dove servirà un Gallo da combattimento.

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