da Roma
A volte ci ricascano. Emmanuel Milingo è tornato nella setta dei «moonies» insieme a Maria Sung. Ricordate la telenovela rosa dellestate 2001? Limprovvisa fuga dellarcivescovo esorcista e le sue «nozze» con lagopunturista coreana «benedette» dal reverendo Moon a New York? Ricordate il suo pentimento, il suo viaggio a Roma, la commovente udienza con Giovanni Paolo II, il paziente lavoro di recupero compiuto dallallora cardinale Ratzinger e dal suo braccio destro, monsignor Bertone? Bene, pare che oggi si sia punto a capo. Milingo, prelato al quale molti attribuiscono poteri di guarigione, aveva lasciato da qualche settimana la sua residenza di Zagarolo, alle porte di Roma, e ieri è riapparso negli Stati Uniti, a una conferenza stampa al National Press Club di Washington, rivelando di aver nuovamente incontrato il reverendo Moon e di essere ritornato in compagnia della Sung «che sarà mia moglie finché morte non ci separi». «Moon e la Chiesa cattolica - ha detto larcivescovo - sostengono fondamentalmente la stessa cosa sulla famiglia e sullamore». «Non cè guarigione più importante - ha aggiunto il prelato africano - della riconciliazione di oltre 150mila preti sposati con la Chiesa cattolica».
Milingo sembra dunque intenzionato a battersi per i diritti dei preti sposati, che chiedono labolizione dellobbligo del celibato in vigore nella Chiesa latina. A fianco del monsignore esorcista cera il vescovo George Augustus Stallings, fondatore della Congregazione dei cattolici afroamericani, da anni in lotta contro il Vaticano. E dallItalia è arrivato il fondatore dellAssociazione preti sposati, don Giuseppe Serrone. Un altro leader religioso del dissenso con Roma, larcivescovo Patrick Trujillo, della «Old Catholic Church in America», ha lanciato nel corso dellincontro con Milingo un appello a tutti i preti sposati: «Contattateci, forniremo supporto e aiuti finanziari a voi e alle vostre famiglie».
La notizia è stata appresa con sconcerto in Vaticano, anche se dopo la scomparsa da Zagarolo del prelato erano giunte voci di un suo possibile ritorno nella setta dei «moonies». Ieri la conferma. È probabile che questa volta la Santa Sede proceda molto più velocemente e, dopo aver preavvertito del rischio di scomunica, provveda a comminare la pena canonica. Se la prima volta si era parlato di un raggiro e di uno stato psicologico particolarmente provato dellarcivescovo, che con il suo clamoroso gesto aveva voluto attirare lattenzione sulle tante difficoltà incontrate nel suo ministero dentro la Chiesa cattolica, questa volta tali motivazioni non sussistono.
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