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Nuova influenza suina: l'unico maiale dell'Afghanistan esce dalla quarantena

I responsabili dello zoo di Kabul lo avevano allontanato dalla sua pozza artificiale di fango dopo le pressioni dei visitatori di fronte all'esplosione dell'epidemia di nuova influenza, proveniente dal Messico, per timore di contagio. Ma sul suo «ritorno» è ancora polemica

Si chiama Khanzir, ed è appena uscito dalla quarantena. Lui è l'unico maiale di tutto l'islamico Afghanistan. Il suo nome significa appunto «maiale» in lingua pashtun, ed è ospite dello zoo di Kabul. Presto tornerà a condividere la sua gabbia coi suoi «vecchi» amici, capre e cervi. Non li vede dal 5 maggio scorso, quando i responsabili del bioparco afghano lo avevano messo in quarantena precauzionale, a causa del timore dei visitatori dello zoo di fronte all'esplosione dell'epidemia di nuova influenza, proveniente dal Messico e che si pensava essere di origine suina. Khanzir è tornato a casa sua, una pozza artificiale di fango. «La nostra gente non capiva che la malattia si diffonce da persona a persona, la percepiva come una influenza suina e pensava che si diffondesse dallo zoo» ha spiegato il direttore del parco, Aziz Gul Saqib. La reazione dei visitatori al ritorno di Khanzir è stata controversa. Un diciassettenne si è coperto naso e bocca e di è allontanato temendo comunque il contagio. Un uomo di nome Nassim ha sostenuto che il maiale è «molto haram (proibito) e non dovrebbe neppure essere esposto». Ma altri si sono mostrati incuriositi.

Uno studente di biologia ad esempio ha osservato che «è molto interessante per come è fatto, ma in realtà con un maiale non ci puoi fare niente visto che è haram e non andrebbe mangiato».

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