Elena Jemmallo
da Milano
Ci curiamo con il massaggio tui-na, chiacchieriamo di kung fu, orientiamo larredamento di casa secondo le regole del Feng Shui, ci laviamo con il bagno schiuma al tè verde e chiediamo consigli estetici al I Ching, loracolo di ispirazione cinese. Il made in Cina piace sempre di più in Occidente, che comincia a farsi influenzare con una certa convinzione anche dal suo modello di bellezza.
Basta dare unocchiata alle sfilate di moda, per capire che le influenze dell'Estremo Oriente hanno ormai definitivamente conquistato la Vecchia Europa: non è più così tanto raro vedere in passerella modelle con occhi a mandorla che ammiccano in micro tubini di chiara ispirazione cinese. Eccoci allora invasi da abiti con i ricami a pagode. Non solo, ci sono i draghi, i fiori di pesco, le cinture alte chiamate «Obi», i sandali infradito con la suola di paglia, le scatole di lacca, i porta-lumi in carta di riso, i cosmetici al tè verde, la cipria e lombretto effetto-sbiancante.
Quello che è certo è che la Cina è stata una dei temi chiave della moda degli ultimi due-tre anni, contaminando quasi tutti gli stilisti occidentali, da New York a Milano, passando per Parigi. Qualche esempio? La collezione underwear di Roberto Cavalli, le vestaglie in seta di Gucci e il make up firmato John Galliano, che ha proposto visi sbiancati dalla cipria e labbra perfette, sottili e scure, disegnate con la matita.
Il sexy cinese piace alla moda, ma anche al cinema occidentale, che ne subisce il fascino da qualche anno. A cominciare da Kill Bill di Quentin Tarantino, che due anni fa ha messo in scena una sexy Lucy Liu, nata a New York ma da genitori cinesi, nei panni della crudele vendicatrice O-Ren Ishii.
Ma ad essere identificata come icona sexy con gli occhi a mandorla è unaltra bellissima cinese, Gong Li, attrice trentanovenne, compagna del regista cinese Zhang Yimou, inserita nella classifica delle dieci donne più affascinanti del mondo dalla rivista statunitense Esquire, oltre che essere uno dei volti asiatici più noti in Occidente. Ed è sempre un magazine americano, Playboy, a consacrare unaltra bellissima in arrivo da Pechino, Bai Ling, 34 anni, la prima cinese a conquistarsi la cover del giornale fondato da Hugh Hefner. Una svolta storica per quella che è considerata la «Bibbia della bellezza femminile», che in 53 anni di storia non aveva mai considerato una cinese abbastanza sexy per la copertina. I modelli di bellezza, quindi, sono cambiati. A tal punto che il mensile Forbes ha deciso di nominare la star «desportazione» del momento: il titolo è toccato alla ventiseienne Zhang Ziyi. Non ancora famosa come Gong Li, la sensualissima protagonista di 2046 è la giovane promessa più interessante del cinema asiatico: nella classifica dei personaggi più importanti della Repubblica popolare cinese si è piazzata seconda (dietro il giocatore di pallacanestro Yao Ming). Conosciuta dal pubblico occidentale per la pellicola Hero di Zhang Yimou, è in patria la diva più gettonata del momento. E se il cinema e la moda fanno sentire un po il polso della situazione sullinfluenza cinese sui modelli di bellezza occidentali, la conferma arriva dalla tv, con lingresso nel programma più importante del palinsesto Mediaset di una concorrente da Pechino, la venticinquenne Man Lo.
Leffetto-Cina è già sotto gli occhi di tutti: oltre ai trattamenti di bellezza come agopuntura, i massaggi tui-na e altre branche della Medicina tradizionale cinese, utilizzate in numerosissimi centri estetici italiani come metodi contro le rughe e disturbi di vario genere, questo è soprattutto un momento doro per la «ethnic cosmetic surgery». Così si chiamano gli interventi di chirurgia plastica a cui ricorrono molti occidentali affascinati dagli occhi a mandorla al punto da volerli sfoggiare, sottoponendosi a veri e propri interventi in sala operatoria.
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