AI Slop: la nuova estetica del trash digitale sui social

L'AI slop sta diventando una nuova forma di intrattenimento globale, un "linguaggio del difetto" che provoca tanto divertimento quanto fastidio

AI Slop: la nuova estetica del trash digitale sui social
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Apro Instagram e trovo dieci messaggi privati, uno dopo l’altro. Uno mi manda un reel con Michael Jackson che combatte con la spada laser, un altro Freddie Mercury che dice cose senza senso, un altro ancora Einstein che spiega le criptovalute, poi un video della Gioconda che canta Barbie Girl in versione metal e così via. Appena li apri sai subito che non sono davvero loro, per esempio Freddie apre la bocca e lo riconosco all’istante: i denti non sono i suoi, e anche gli occhi non sono i suoi, e la voce è finta, e quello che dice dovrebbe far ridere. Ma il vero nuovo trend è l’AI slop. Per chi non lo sapesse, slop è la parola che i nerd americani usano per definire il materiale di scarto dell’intelligenza artificiale: immagini con troppe dita, video con facce che si sciolgono, voci digitali che fingono emozioni inesistenti (definizione ormai ufficializzata anche su Wikipedia). La traduzione letterale è “pappone”, “poltiglia”, quella che si dava ai maiali. E l’AI slop è esattamente questo: una poltiglia digitale prodotta in automatico da modelli generativi che nessuno controlla, spinta dagli algoritmi perché tiene incollata la gente a guardare anche quando non c’è niente da guardare, un blob di contenuti che si riproduce da solo, spinto dalla curiosità ossessivo-compulsiva generata dai feed.


Negli Stati Uniti, TechCrunch e Business Insider hanno raccontato il nuovo feed di Meta, chiamato “Vibes”, dove già il nome sembra scelto per mascherare la noia: un flusso infinito di video generati da IA, spacciati per “intrattenimento fresco”, in realtà sempre più simili tra loro, più slop che social, io li avrei chiamati sbadiglio, solo che mentre sbadigli continui a vederli altri e non ti addormentano, servissero almeno a quello. Secondo Wired, la cosa più inquietante è che questo errore visivo, questa deformazione dell’umano, sta diventando un linguaggio accettato, una nuova estetica del difetto: il trash elevato a linguaggio globale. D’altra parte, mi viene da pensare, se il trash è sempre andato forte in televisione, figuriamoci sui social media, soprattutto se non devi fare neppure la fatica di crearlo tu.

Su Reddit, intanto, gli utenti scrivono “I’m so sick of seeing AI slop in my reels”, oppure “Every time I open Instagram it’s all weird AI freak shows”, e ancora “I block one and three more appear”, come se non fosse più possibile distinguere l’umano dal residuo. Meta ha annunciato che mostrerà il 50 % in più di Reels pubblicati lo stesso giorno (leggo su BetaNews), come se il problema fosse la freschezza della poltiglia. Il Washington Post ha perfino raccontato di interi canali che vivono producendo solo slop: decine di video al giorno, generati in automatico, con milioni di visualizzazioni e nessuna idea dietro, dove perfino il fallimento è monetizzato: insomma non avere un’idea, farla generare dall’AI, e se viene stramba meglio ancora, e guadagnarci pure.

Che generazione verrà fuori? Come ci chiameranno in futuro? (Ammesso che in futuro siano migliori di noi, di questo passo ho i miei dubbi). La generazione degli sloppati? Slop non è più un insulto, è una condizione umana. In fondo siamo noi: la materia prima del feed, l’ultimo residuo biologico dentro un ecosistema digitale che si autoalimenta. Ogni giorno qualcuno incapace di generare un proprio pensiero genera uno slop, un video generato da condividere come se fosse inevitabile. Per educazione rispondi: “Oh, figo”, oppure ti vendichi girandogliene un altro. Mi torna in mente il mitico video in cui Steve Jobs annunciava il primo Iphone, una rivoluzione: non più un pennino, basta il dito. Nessuna tastiera, touch screen.

Steve la degenerazione generativa del social non l’ha mai vita, mentre Zuckerberg una conferenza così, riguardo al suo algoritmo per i feed, non la farà mai: non puoi salire sul palco e dire che la tua nuova rivoluzione è
farti scorrere per ore cretinate generate con l’AI senza accorgertene.

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