Erica Orsini
da Londra
Chiunque sarà il successore di Tony Blair non avrà vita facile. Né - a quanto pare - troppa libertà di manovra. Questo è almeno quanto fa capire il quotidiano The Times che ieri ha rivelato la volontà del premier di programmare nei mesi che ancora gli restano anche gli obiettivi e gli impegni nellagenda di chi dovrà rimpiazzarlo. Il che, comè facilmente intuibile, rischia di far sprofondare il partito in una pericolosissima guerra civile. Secondo il quotidiano infatti, Blair nel corso dellimminente congresso annuale ha intenzione di annunciare ad amici e colleghi la sua intenzione di portare a termine il programma almeno per quanto riguarda gli argomenti politici più significativi prima di lasciare lincarico. Non solo, alcuni suoi consulenti hanno confermato ieri al giornale che il primo ministro sta già mettendo a punto una strategia per le prossime politiche. «Una mossa - scrive il Times - che lascerà di sasso il suo partito». Magari non proprio tutti i membri laburisti dato che chi lo conosce bene, ha capito perfettamente che mister Blair non è il tipo che si fa disarcionare da cavallo così facilmente. Una volta costretto a promettere che si sarebbe fatto da parte nel giro dei prossimi 12 mesi, il leader laburista ha subito pensato a come non far pesare troppo la sua assenza.
Insomma, se fra poco la moglie Cherie dovrà fare le valigie e abbandonare la residenza del numero 10 di Downing Street, non è detto che debba rinunciare a dire la sua sul colore della carta da parati del salotto.
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