da Londra
Trentasette anni, capelli cortissimi, un lavoro come un altro in un supermercato della catena Tesco. Potrebbe essere lui il terribile serial killer che in dieci giorni ha ucciso cinque prostitute a Ipswich, una piccolo cittadina inglese del Suffolk. La polizia ha arrestato Tom Stephens ieri mattina poco prima delle sette e trenta, nella sua abitazione di Trimley, una frazione del villaggio di Felixstove, molto vicino alla superstrada che conduce a Ipswich e non lontano da dove sono stati ritrovati alcuni dei corpi delle vittime. Nella prima conferenza stampa tenuta dal capo dellinchiesta, il sovrintendente Stewart Gull, lidentità del sospettato era stata tenuta segreta, ma il nome del sospetto è emerso in un secondo momento. Luomo figurava nella lista dei possibili colpevoli fin dallinizio delle indagini ed era stato interrogato dagli agenti che si occupavano del caso già quattro volte.
Nei giorni scorsi era stato intervistato sia dal domenicale Sunday Mirror che dalla Bbc. Attualmente si trova sotto interrogatorio in una stazione della polizia del Suffolk e può essere trattenuto per le 24 ore successive al suo arresto, altre 12 ore su speciale richiesta da parte del sovrintendente. Le ricerche comunque non sono state interrotte e già nel pomeriggio di ieri i detective hanno perquisito anche la casa della madre di Stephens che vive sempre nel Suffolk, nella cittadina di Eye. Nelle precedenti indagini effettuate dalla polizia, gli agenti avevano sequestrato alluomo sia il cellulare che un computer portatile. Sempre ieri lemittente televisiva Sky News ha rivelato che luomo faceva anche il poliziotto volontario. Questultimo dettaglio era stato anticipato già domenica dal settimanale britannico News of the World. Tom Stephens aveva dichiarato ai giornali di conoscere molte delle ragazze che lavorano nella zona e di essere loro amico, cosa che alcune delle donne hanno confermato. Jacci Goldsmith, un ex lucciola ha detto che luomo si occupava delle ragazze che lavoravano sulla strada. «Sono scioccata dal suo arresto - ha dichiarato ieri - ci ha sempre aiutato quando ha potuto. Nel nostro giro era abbastanza conosciuto, usciva quasi tutte le notti. Bastava chiamarlo e se aveva la possibilità veniva a prenderci e ci portava dove volevamo andare. Se faceva freddo in strada - ha proseguito la donna - ci faceva salire in macchina e guidava fino a che non ci eravamo riscaldate. Ha fatto questo per molte ragazze, si prendeva soltanto cura di noi».
Sembra che Stephens avesse anche un proprio sito web in cui aveva inserito molte sue fotografie. Si descriveva come un uomo in forma, amante della musica degli anni Ottanta e per nulla interessato alla televisione. Si era dato anche un soprannome, «Il Vescovo» e affermava di essere alla ricerca di una relazione seria.
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