Il nuovo palazzo del cinema? Non si farà

La nuova struttura da cento milioni lascia perplessi Buttiglione e Cacciari

Pedro Armocida

da Venezia

L’impressione purtroppo è che un nuovo palazzo del cinema al lido di Venezia non lo si vedrà mai realizzato. Che l’elegante progetto dello studio italiano «5+1 & Rudy Ricciotti», vincitore del concorso internazionale di progettazione della Biennale, rimanga nel cassetto. Vorremmo essere smentiti e non apparire come dei menagramo ma, alla cerimonia di premiazione di ieri, le presenze istituzionali sembravano parlare lingue diverse. A partire dal ministro per i beni e le attività culturali, Rocco Buttiglione, che si è detto contento di premiare un progetto perché «è giusto fare i concorsi internazionali, ma certo prima di arrivare all’opera finita c’è spazio per una discussione».
Si dà il caso che il presidente della Biennale, Davide Croff, stimi nell’iperbolica cifra di cento milioni di euro i costi della nuova struttura. Dove è verosimile che li trovi però non è chiaro. Croff parla di apporto di privati perché il nuovo palazzo del cinema, che lui definisce «un’infrastruttura improcrastinabile per rimanere competitivi», sarà un vero e proprio centro congressi internazionale da utilizzare tutto l’anno. Ma aggiunge che il saldo sarà da finanziare con le risorse pubbliche. Poco prima Buttiglione aveva promesso di difendere i fondi statali, sempre più magri, allo spettacolo, aggiungendo però «che non si può certo pensare a un loro significativo aumento. La soluzione è fare sistema valorizzando la tradizione cinematografica di Roma, Milano e Venezia. È opportuno che sindaci e presidenti di Regione si parlino».
La palla passa dunque agli enti locali rappresentati ieri dal sindaco di Venezia Massimo Cacciari che, giunto con una mezz’oretta di ritardo, ha dichiarato polemicamente: «Il ministro ha ragione a dire che bisogna parlarsi e fare sistema, ma mi pare che alcune iniziative siano già state varate senza consultare nessuno». L’accenno, neanche tanto velato, è al futuro festival di Roma dell’ottobre 2006 sponsorizzato da Veltroni che qui a Venezia viene visto come il fumo negli occhi.

E sul finanziamento alla nuova struttura ha così concluso: «Questa città riceve dallo Stato un sacco di soldi per lavori di recupero, restauro e bonifica. Ma è difficile che ci siano risorse sufficienti per fare insieme un palazzo del cinema o un Mose completo». A questo punto il percorso di Croff appare sempre più in salita.

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