Oggi arriva un veliero armeno del XIII secolo

Ci sono voluti undici anni di ricerche su antichi manoscritti medievali per realizzare la barca che dal Mediterraneo andrà nel Mare del Nord

Undici anni di ricerche su antichi manoscritti medievali, undici anni di progettazione, di paziente lavoro per ricostruire fedelmente un veliero armeno del XIII secolo. Ed undici giorni per trasportarlo dal cuore del Caucaso sulle sponde del Mar Nero e rinnovare l’antica tradizione marinara dei mercanti armeni quando il Regno di Armenia arrivava fino al Mediterraneo e alla Cilicia.
E «Cilicia» si chiama appunto l’imbarcazione, venti metri di lunghezza, 15 membri di equipaggio, che da alcuni mesi sta solcando il nostro mare ripercorrendo le antiche rotte.
La spedizione è stata organizzata dal Club Nautico «Ayas», fondato nella capitale armena Yerevan nel 1984, e che prende il nome dall’antica città-porto, noto ai veneziani con il nome di Lajazzo, con cui le repubbliche marinare italiane ebbero importanti legami commerciali.

Un progetto «folle» se si pensa che il legno è stato assemblato, con paziente lavoro certosino, ai 1500 metri di quota di Yerevan e poi trasportato, su strade impervie e tortuose, valicando passi di montagna a 2500 metri, attraverso l’Armenia fino in Georgia e di qui alla località marina di Poti da dove è partito per il suo lungo viaggio.
Dopo aver toccato molte località mediterranee (da ultimo i porti di Roma e Livorno), il veliero oggi fa scalo a Genova dove si fermerà fino a domenica per poi ripartire, destinazione Mare del Nord.

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