Oggi elezioni locali: un Blair indebolito alla prova delle urne

Erica Orsini

da Londra

Ventitré milioni di britannici tornano oggi alle urne per le elezioni amministrative locali. Per il primo ministro laburista Tony Blair si tratta del primo vero banco di prova dopo l'ultima vittoria alle politiche. Su un totale di 19.500 seggi, in palio per questa tornata elettorale ce ne sono 4.360, tra cui spiccano quelli delle 32 circoscrizioni della City, il terreno di scontro più interessante per gli analisti politici. È qui infatti che il Labour sembra essere più in difficoltà e rischia di perdere tra i tre e i quattro seggi.
E, per quanto riguarda le previsioni generali relative al partito del premier, non si possono certo definire rosee. Secondo i sondaggi più recenti, l'indice di gradimento è il più basso degli ultimi 19 anni e gli scandali che nelle ultime settimane hanno travolto l'esecutivo hanno si faranno sentire. Blair ha tentato ieri di correre ai ripari in extremis, facendo annunciare l'avvio delle pratiche di estradizione per 400 dei mille criminali stranieri che il ministero della Giustizia aveva erroneamente scarcerato negli ultimi anni, ma qualche aggiustatina probabilmente non riuscirà a invertire un trend tutto negativo.
Appare quindi quanto mai fondata la dichiarazione di ieri fatta dal leader dei liberaldemocratici, sir Menzies Campbell, per il quale il voto di oggi assume la valenza di un referendum pro o contro Blair. Certo il partito di Campbell, anch'esso sconvolto da una serie di pesanti scandali, non può sperare in una vittoria, ma soltanto in un risultato accettabile.

Partono invece in posizione migliore i conservatori di David Cameron, favoriti in buona parte dai guai degli avversari, ma anche dal faticoso processo di svecchiamento che il giovane leader ha praticamente imposto al suo partito.

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