Il Gay Pride che sfilerà questoggi per le strade di Milano avrà soltanto il patrocinio della Provincia. Palazzo Marino ha infatti confermato il proprio no, nonostante la mozione trasversale approvata qualche settimana fa in Consiglio comunale. Una decisione, quella dellamministrazione civica, non gradita in primis dagli organizzatori della manifestazione (arcigay), ma anche dalle opposizioni (Ds in testa, che ieri hanno promosso la creazione in città e provincia di un registro delle unioni civili).
«Ci ha colpito l'atteggiamento insultante di Albertini e di parte della sua giunta, perché il mancato patrocinio di Palazzo Marino colpisce più di quello di un altro comune. Soprattutto, perché qui si sperimentano forma concrete di convivenza e di pratiche associative all'avanguardia rispetto al resto del Paese Un comune che non si accorge di questo non fa un buon servizio alla popolazione, perché non significa solo negare il patrocinio a una parte, ma significa negare che questa parte esiste».
«Facciamo appello agli esponenti del centrodestra, a cominciare dal primo cittadino, perché siano presenti oggi alla manifestazione», è stato lauspicio di Pierfrancesco Majorino, coordinatore cittadino dei Ds. «Mi auguro - ha aggiunto - che ci siano esponenti del centrodestra perché non penso sia una manifestazione di sinistra, ma credo debba essere una battaglia patrimonio di tutti».
«Al Gay Pride andrò come ho sempre fatto, anche con il mio bambino in passeggino quando aveva un anno, per testimoniare il fatto che ognuno di noi deve mettersi in campo per difendere i diritti delle scelte individuali che siano in campo etico, religioso o sessuale» ha aggiunto il capogruppo diessino in Comune, Emanuele Fiano.
«Purtroppo, per impegni romani, non potrò partecipare alla sfilata, ma confermo di essere al fianco dei gay nella difesa dei loro diritti» ha dichiarato lassessore al welfare, Tiziana Maiolo. Ma per lazzurro Milko Pennisi, tra i firmatari della mozione, «un conto è chiedere la concessione del patrocinio, altra cosa partecipare alla sfilata. Cosa che non farò». Di parere opposto il suo collega di partito Stefano Pillitteri, il quale assicura che avrebbe partecipato alla sfilata «che tanti timori sta destando in città, ma sono in vacanza e non potrò esserci».
Duro invece il commento dellassessore allo sport e ai giovani della Regione, Piergianni Prosperini: «Il Gay Pride è un insulto alla città, perché è unoscena ostentazione di una condizione che non è minimamente colpita allinterno della società. Uno dei guasti della democrazia è proprio il fatto che venga data la possibilità di svolgere questa manifestazione».
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