Oggi si decide lo sciopero delle toghe

Torna a salire il «termometro» della protesta dei magistrati contro la riforma dell’ordinamento giudiziario. Il «via libera» del Senato al decreto legge delega - ultima tappa prima dell’ok definitivo che l’assemblea di Montecitorio sarà chiamata a dare al provvedimento rinviato alle Camere dal capo dello Stato - è previsto per martedì. Ma già oggi si capirà se la protesta delle toghe su quella che definiscono una «controriforma» alla fine si concretizzerà in un nuovo sciopero, il quarto da quando si discute delle nuove norme che riscrivono lo «status» della magistratura.
L’Anm ha chiamato a raccolta per stamattina alle 10 a Roma tutte le toghe d’Italia: appuntamento nell’Aula Magna della Cassazione, per un’assemblea che darà fiato ancora una volonta al «fermo dissenso» e alla «netta contrarietà» dei magistrati alla riforma.

Un’occasione che vedrà schierati «dalla parte della magistratura» anche presidenti emeriti della Corte costituzionale, come Francesco Paolo Casavola e Leopoldo Elia, assieme all’ex vicepresidente del Csm Carlo Federico Grosso, e ad altri professori universitari. Ma la mobilitazione di oggi si concluderà con la riunione del comitato direttivo dell’Anm che dovrà decidere le «iniziative di protesta».

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