Oggi tute blu e studenti paralizzano la città

Probabilmente le diverse anime della sinistra sindacale e radicale hanno fatto proprio il motto del feldmaresciallo prussiano Moltke «Marciare divisi, colpire uniti». Oggi infatti si ritroveranno in migliaia in piazza per protestare contro Governo e Confidustria, ma divisi in due distinti cortei che si incroceranno tra Missori e Duomo, a due passi da Assolombarda, punto ritenuto di maggior criticità. Anche se ancora non si sa se i pericoli maggiori verranno dal corteo di Fiom e centri sociali da una parte o Cantiere, studenti e Cobas dall’altra.
I manifestanti infatti non sono riusciti a trovare una linea comune e hanno pertanto deciso di coltivare ciascuno il proprio orticello, dopo essersi rilanciati roventi accuse di protagonismo, isolazionismo e revisionismo attraverso i siti web antagonisti. Per ora, i due cortei hanno in comune solo il momento dell’appuntamento: le 9.30. A quell’ora infatti risponderanno all’appello lanciato dalla Fiom, sindacato dei metalmeccanici della Cgil, Pd e partiti comunisti, Arci, Emergency, Intelligence Precaria, e l’intera galassia antagonista. Ci saranno infatti i maggiori centri sociali milanesi: Cascina Autogestita, Torchiera, Baraonda, Transiti 28, Fornace, Zona Autonoma Milano, Leoncavallo, Stamperia Occupata, La Casa dello Sciopero, Corsari Milano, Partigiani in Ogni Quartiere, Vittoria, La Fucina, Assemblea dei Collettivi, Rete Studenti Milano. Il corteo si concentrerà in piazza Oberdan per poi percorrere corso Venezia e sbucare in Duomo.
Contemporaneamente la Fiom, allestirà in piazza Mercanti una simulazione di linea di montaggio «con tanto di rumori di sottofondo per fare provare ai passanti lo status lavorativo di un operaio addetto al montaggio» ha spiegato Mirco Rota, segretario lombardo dei Metalmeccanici. Incerto il numero di partecipanti. La Fiom ha fatto sapere in questura di aspettarsi 30mila persone.
Alla stessa ora, dall’altra parte della città, partirà invece il corteo degli studenti guidati dall’Unione Sindacale di Base-Slai Cobas e dal Cantiere. Che per questo si sono attirati le ira di tutte le altre sigle antagoniste. Basta leggere le accuse, lanciate soprattutto ai «cantierini», sui siti web. Isolati o no, da una settimana stanno lavorando sodo tra incontri nelle scuole e laboratori «striscioni e coreografie per il corteo! Fai lo striscione per la tua scuola o per il tuo collettivo!». Come allo stadio. Anche in questo caso difficile prevedere il numero di partecipanti ma agli ultimi appuntamenti si sono presentati in 5mila. I «cantierini», Cobas e studenti marceranno da largo Cairoli lungo la cinta dei Navigli fino a corso Italia, proseguiranno poi per Missori, Mazzini, Orefici, Broletto per sciogliersi davanti al Castello.
Per entrambe le manifestazioni, la pericolosità rimane elevata: da una parte infatti Cobas e cantierini sono lasciati a se stessi dall’altra, anche se la Fiom dovrebbe tentare di tenere a bada i più scalmanati, la presenza degli anarco insurrezionalisti della «Stamperia» non lascia ben sperare.

Le iniziative più pericolose sono però attese a cortei finiti tra Missori e via Larga, quando le frange più estreme del movimento potrebbero tentare di sfondare il cordone delle forze dell’ordine per andare a protestare sotto la sede di Assolombarda in via Pantano. In ogni caso, sarà una giornata di grande tensione punteggiata se non da scontri veri e propri da tafferugli e lunghe code.

Commenti
Pubblica un commento
Non sono consentiti commenti che contengano termini violenti, discriminatori o che contravvengano alle elementari regole di netiquette. Qui le norme di comportamento per esteso.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica