La possibilità di ospitare i giochi olimpici del 2020 rappresenta «una grande occasione e non solo per il pur importante budget di investimenti in infrastrutture e servizi che questo evento può direttamente generare, ma soprattutto perché il successo di questo percorso dipende dalla capacità di tutta la classe dirigente della città e della regione di muoversi insieme con forme forti quanto inedite di coesione e di condivisione di mezzi e di fini». Così il presidente di Confservizi Lazio Giuseppe Labarile intervenendo al convegno organizzato in collaborazione con la Cciaa di Roma su «Lazio 2020. Roma, unoccasione olimpica». Secondo Labarile «per far vincere Roma nel 2013 è necessario fare tanto: tra laltro è necessario superare lo scontro continuo tra ideologie del privato e del pubblico, tipico del provincialismo culturale di una certa sottocultura periferica italiana. Dunque è necessario attivare un modello di collaborazione fattiva tra il versante pubblico e quello privato».
Stessa linea per il sindaco Alemanno, secondo il quale si vince «solo se cè lunità del Paese politica, territoriale ed economico-sociale». «Dobbiamo costruire un comitato che sia rappresentativo - aggiunge - con un management duttile, snello, operativo e di profilo internazionale». A margine dellevento, sempre parlando del comitato, il primo cittadino ha ribadito di sperare che a dirigerlo possa essere il sottosegretario alla presidenza del consiglio Gianni Letta. Altri tre, secondo il sindaco, sono gli aspetti da tenere in considerazione da qui al 2013, quando sarà designata definitivamente la città che ospiterà i Giochi del 2020: le procedure, le infrastrutture e la cultura. «Dobbiamo costruire un percorso - sottolinea - per evitare o comunque fare il minor ricorso possibile alle procedure speciali. Queste sono comprensibili in caso di emergenze e dunque devono rimanere solo lultima arma in caso di non rispetto dei tempi». Per scongiurare questo rischio il sindaco «sposa» il cosiddetto pacchetto Ance sullo snellimento delle procedure.
Sul fronte infrastrutture Alemanno ritiene che la capitale abbia a disposizione «in larga parte» quelle sportive e dunque «abbiamo il bisogno di adeguare la città allevento olimpico per fare un salto di qualità dal punto di vista della mobilità, della sostenibilità ambientale e dellaccoglienza».
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