Oltre la barriera del suono c'è la casa ad alta fedeltà

Oltre la barriera del suono c'è la casa ad alta fedeltà

nostro inviato a New York

«Non sono entrato nel mondo del business per fare soldi, ma per fare cose interessanti che non avrei potuto fare altrimenti». Amar Bose parlava così a chi gli chiedeva il segreto del suo successo e siccome non sopportava i rumori di sottofondo, soddisfò la sua curiosità nel voler mettere a disposizione del mondo strumenti sempre più ad alta fedeltà. Ed anche adesso che lui è (recentemente) scomparso, la sua azienda non ferma il progresso tecnologico in un campo, quello dell'audio, che progressivamente soffre l'avanzata - tecnologica e modaiola - di smarphone, tablet, tv e affini. Schermi, insomma, che però non possono dare l'emozione di una musica dal suono cristallino.
Così insomma ecco che Bose a New York lancia il suo nuovo modo di ascoltare digitale, una «new way» che si riassume in device chiamati SoundTouch presentati in tre tagli come avvio di una rivoluzione di tutta la gamma. E le parole chiave sono tre: versatilità, potenza e semplicità (d'uso). In pratica: come trasferire di stanza in stanza la musica che abbiamo in tasca o nei nostri computer con le stessa (grande) qualità Bose in maniera wireless e immediata. Senza barriere, o meglio oltre la barriera del suono. Per farlo si parte dai tre SoundTouch disponibili: il «30» per ambienti molto ampi (misura 25x43x17 ed ha tecnologia a guide d'onda e subwoofer, prezzo 699,95 euro), il «20» (17x30x10, prezzo 399,95) e il «Portable» (15x24x7) con batteria al litio con capacità dichiarata di tre ore al massimo volume (ma arriva tranquillamente a sei) e un prezzo di 399,95 euro. Tre strumenti adattabili ad ogni casa e, soprattutto, privi di qualsiasi cavo e con un piccolo schermo chiaro ed elegante.
Perché è questo insomma il problema: rendere facilmente fruibile nelle nostre case la musica che oggi arriva direttamente dal web, sia in forma di file che di radio digitali. E soprattutto permettere agli utenti di decidere quanti e quali apparecchi debbano essere disposti in casa senza dover per forza fare lavori di ristrutturazione. Per riucirci appunto Bose ha creato i SoundTouch, ma soprattutto ha implementato il tutto con un'app (disponibile per iOs, Android e Windows su tablet e pc) che diventa un vero e proprio telecomando ed anche un programmatore dei propri gusti musicali. Prendendo esempio dai menù delle autoradio infatti, l'applicazione permette di salvare fino a 6 preselezioni di musica o radio in maniera centralizzata, cosìcché - anche se non si ha a portata di mano lo schemo touch per avviare il programma - basta un semplice tocco sul device (a sei tasti anch'esso) per far partire il tutto. In maniera intuitiva e semplice. Dopodiché, sempre via telecomando virtuale, si potrà regolare il volume o avviare altre selezioni musicali di uno o più apparecchi posseduti, anche in maniera disgiunta e sempre con grande facilità di esperienza d'uso, così come vuole la tecnologia moderna.
Insomma, la rivoluzione Bose sta in questo: cercare di fare cose incredibili come voleva Amar restando in campo in un business sempre più difficile, vista l'offerta disponibile. Per farlo, nei prossimi mesi, l'intera produzione verrà convertita alla filosofia SoundTouch e arriveranno accessori come un elegante telecomando fisico rotondo e delle piccole e potenti casse non a caso chiamate JewelCube.

Tutto ciò nel nome della qualità e del design e seguendo la logica di voler cancellare anche dal proprio futuro - in un mondo sempre più concorrenziale dell'hitech -, quei fastidiosi rumori di sottofondo.

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