Erica Orsini
da Londra
Un omicidio sconcertante, un dramma nel dramma. Domani, davanti ai magistrati inglesi comparirà un quattordicenne accusato di avere massacrato a coltellate un bambino di 11 anni. Era quindi poco più giovane del suo aggressore Joe Geeling, il cui corpo martoriato è stato ritrovato in un parco vicino a casa, nella piccola cittadina di Bury, frazione di Manchester, la scorsa settimana. Il volto del suo presunto assassino - che la polizia ha arrestato appena un'ora dopo aver scoperto il corpo della vittima - potrebbe essere simile al suo, immortalato dalla classica fotografia scolastica pubblicata da tutti i principali quotidiani britannici. Joe era un ragazzino dall'aria dolce e sveglia, la foto lo ritrae sorridente con indosso l'uniforme della sua scuola, la St. Gabriel's. Il bambino era scomparso all'inizio della settimana scorsa proprio mentre tornava da scuola. I genitori preoccupati avevano dato l'allarme avvertendo subito che il figlio soffriva di fibrosi cistica. Mentre le ore scorrevano implacabili la polizia aveva sentito tutti quelli che l'avevano visto per l'ultima volta, setacciando ogni centimetro della strada che di solito Joe faceva tornando a casa dopo la scuola. Alla fine, la tragica scoperta. Il suo corpo privo di vita è stato ritrovato in un fosso, in un parco vicino. L'esame post mortem ha accertato che il piccolo è morto a causa delle molteplici pugnalate ricevute.
Ieri, l'intera cittadina di Bury si è stretta intorno alla famiglia del bambino per ricordarlo con una messa in sua memoria. Straziante e dolcissimo il discorso scritto dai genitori per descrivere il figlio e l'enorme vuoto lasciato dalla sua scomparsa. «Tutti ci hanno chiesto di dire qualche parola su chi era Joe e che cosa significa per noi averlo perduto - hanno detto il papà Tom e la mamma Gwen che hanno altri quattro figli, due femmine e due maschi - Nessuno di voi avrà mai tanto tempo per ascoltare quanto egli fosse importante per noi. Come condensare 11 anni di divertimento, amore e dolore, preoccupazioni e grandi risultati, in poche parole? Joe era una di quelle persone speciali a cui bastavano cinque minuti di dialogo per conquistarti».
I parenti hanno descritto la sua breve vita come quella di un normale undicenne che amava il calcio, i giochi al computer e I cartoni animati dei Simpson. La sua malattia non gli aveva mai impedito di condurre un'esistenza del tutto simile a quella degli altri suoi coetanei. «Aveva dei problemi, ma tutti quelli che l'hanno conosciuto sapevano che ha sempre rifiutato di farsi limitare dalla sua patologia. Era così dalla nascita e non ha mai fatto pesare la sua condizione. Noi siamo stati viziati, l'abbiamo avuto con noi per undici anni. Ma voi avreste dovuto veramente conoscerlo per apprezzarlo e adesso non potrete più». Joe era un bambino molto socievole e tutta la comunità di Bury è rimasta devastata dalla notizia della sua uccisione. Ieri allo choc iniziale si è aggiunto altro sgomento per l'arresto del probabile assassino, un altro ragazzino.
La modalità dell'omicidio e la giovanissima età del sospetto collocano però questa vicenda tra quelle che difficilmente la gente dimentica, proprio perché troppo dolorosa e inspiegabile. Purtroppo, non isolata.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.