Come deputato quella legge lha votata. E come deputato lha difesa. Ma lui, Giorgio Bornacin, a distanza di due anni, scopre di aver commesso un reato, almeno a giudizio di due magistrati genovesi. La legge in questione è la Bossi-Fini, quella contro i clandestini, il reato sarebbe quello di diffamazione a mezzo stampa.
E come Bornacin, sarebbero colpevoli anche lallora ministro Roberto Castelli, lallora consigliere provinciale e avvocato Ferruccio Barnaba, lavvocato penalista Silvio Romanelli, il direttore del Secolo XIX Lanfranco Vaccari e il giornalista Graziano Cetara «reo» di aver raccolto le dichiarazioni degli autorevoli esponenti politici. (...)
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