Bruno De Prato
da Reggio Emilia
Da anni, Opel propone una versione con alimentazione a metano della monovolume Zafira e oggi partecipa attivamente allo sviluppo di prototipi nellambito del programma di utilizzo dellidrogeno. Ma in attesa che i tempi, in questo senso, siano maturi, Opel Italia propone anche in versione bi-fuel benzina-Gpl tutta la gamma di modelli con motorizzazione a ciclo Otto. Liniziativa è stata sviluppata e portata a compimento tecnico e funzionale in collaborazione con la LandiRenzo, azienda di Cavriago (Reggio Emilia), leader nel settore dei sistemi di alimentazione a Gpl e metano. Un vero partner naturale per la casa tedesca, in quanto già fornitrice del gruppo montato sulla Zafira bi-fuel benzina-metano. Gli impianti sviluppati per la gamma dei propulsori Opel appartengono alla generazione più avanzata ed efficiente, in grado di assicurare, quando si procede a Gpl, prestazioni vicinissime a quelle garantite dallalimentazione a benzina.
Si tratta, in particolare, di sistemi dalla tecnologia raffinata, vere iniezioni multipoint del Gpl, la cui gestione elettronica è in grado di assicurare funzionalità a praticità in ogni fase di utilizzo. Rispetto alle esecuzioni con la sola alimentazione a benzina, le nuove Opel bi-fuel comportano un sovrapprezzo che va da 1.800 a 1.950 euro, tutto incluso, da cui vanno sottratti gli incentivi statali e locali erogati a chi scelte i carburanti a basso inquinamento.
Inoltre, trattandosi di unoperazione congiunta Opel-LandiRenzo, le automobili così equipaggiate godono della doppia garanzia delle due aziende. Inutile sottolineare il vantaggio offerto dal radicale abbattimento dei costi di esercizio assicurati dal Gpl e dalla possibilità di circolare in ambito urbani anche nei giorni di stop al traffico.
Tra le vetture disponibile per la prova, la più intrigante è stata sicuramente la Meriva Opc, il cui micidiale 1.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.