Opera, una stagione italiana

Si lascia alle spalle un anno difficile l’ente lirico capitolino. E annuncia una nuova stagione favorita dalla fine del commissariamento e dal varo del nuovo cda (Bruno Vespa ed Emmanuele Emanuele, nominati dal ministero ed Enrico Cisnetto e Sergio Gallo indicati dal Comune) che, presieduto dal sindaco, è operativo da ieri (anche se mancano ancora i due membri scelti dalla Regione). «Il 3 è un numero fatale per l’Opera - spiega Gianni Alemanno -: il 3 aprile scorso è iniziato il commissariamento, il 3 dicembre questa delicata fase è finita e il 3 dicembre 2010 il maestro Muti dirigerà qui Moise et Pharaon per poi assumere il suo nuovo ruolo di direttore del teatro. Voglio sottolineare lo sforzo per risanare il disavanzo accertato nel 2008 di 10,917 milioni e passare a un attivo quest’anno di 15 milioni con il contributo straordinario del governo, oltre al sostegno di Regione e Comune; l’impegno ora è di reperire sponsor privati per continuare ad avere stagioni di prestigio come che sta per partire».
Il cartellone 2010, infatti, propone diversi titoli all’insegna del grande repertorio italiano e della valorizzazione dell’orchestra, del coro e del corpo di ballo. Il debutto, il 23 gennaio, è affidato all’ultima opera composta da Verdi. Un nuovo allestimento di Falstaff, diretto da Asher Fisch con le scene e la regia di Franco Zeffirelli. Ancora il compositore di Busseto sarà protagonista a Caracalla con Aida e Il Rigoletto. Torna al Costanzi dove è nata nel 1900 Tosca dal primo all’11 aprile e sul podio ci sarà Fabrizio Maria Carminati; ancora spazio a Puccini il 18 maggio con Madama Butterfly diretta da Daniel Oren.

In autunno, poi tocca a Roberto Devereux di Doninzetti diretto da Bruno Bartoletti e infine il nuovo cartellone non trascura il balletto: Giselle, Don Chisciotte, Romeo e Giulietta, Il papavero rosso e Sylvia i titoli più prestigiosi.

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