UN’OPPOSIZIONE FUORI DAL COMUNE

UN’OPPOSIZIONE FUORI DAL COMUNE

Un’altra opposizione è possibile. Certo, c’è quella di tutti i giorni, in consiglio regionale, firmata dai soliti noti: Gianni Plinio di An e gli azzurri Gino Morgillo e Matteo Rosso, insomma quelli che non mancano mai. I fedelissimi della polemica. E poi i neo-udicini Matteo Marcenaro e Nicola Abbundo, new entry della lotta dura. E, ancora, il leghista Francesco Bruzzone e il biasottiano Sandro Biasotti a colorarla, a volte, di verde e di arancione.
Ma c’è anche un’altra opposizione. Un’opposizione alla giunta Burlando e al centrosinistra ligure che sta crescendo molto. E vive e cresce al di fuori dell’aula del consiglio regionale. Al di fuori della politica fatta di dichiarazioni dei giornali. Al di fuori delle segreterie dei partiti del centrodestra che hanno Repubblica come giornale-feticcio. O che si precipitano, come è capitato domenica all’ufficio stampa del coordinamento metropolitano azzurro di Genova - che pure è retto da un gentiluomo come Roberto Cassinelli, persona perbene, educato e non arrogante - a mezz’ora dalla chiusura delle urne delle primarie dell’Unione, a commentarne gli exit-poll con una tempestività mai vista. Mai vista.
L’altra opposizione al centrosinistra che guida la Regione nasce fuori dalle solite stanze. Nasce, soprattutto, nei consigli comunali. E l’esempio migliore arriva da Ponente. In particolare dalla provincia di Savona, dove due ottimi sindaci azzurri come Angelo Vaccarezza a Loano e Marco Melgrati ad Alassio sono stati rivotati dai loro concittadini con ottime percentuali. E, dai loro palazzi comunali, riescono anche ad uscire dai propri confini e ad essere vera opposizione alla Regione. Il futuro di Forza Italia ha chiaramente anche i loro volti e i loro corpi, peraltro massicci.
Melgrati, in particolare, è straordinario. Una forza della natura. L’ho toccato con mano, per l’ennesima volta, l’altra sera ad Albenga, in un incontro del Rotary Club di Alassio. Bellissima serata, ottimo pubblico e ottimi padroni di casa, Giabetto e Gisella Noberasco. Poi, per l’appunto, Melgrati. Che, oltre a essere il presidente del Rotary, è anche il sindaco di Alassio. Ed è una specie di Zorro della Regione, un giustiziere delle sciocchezze di De Ferrari. Vogliono quasi espropriare gli alberghi? C’è Melgrati. Chiudono i negozi la domenica? Arriva Melgrati.
Per di più, Melgrati è giovane, bravo affabulatore, piace alle donne ed è un dandy della politica.

Ma capace di dimenticare ogni parola politicamente corretta quando c’è da attaccare: intitola i suoi comunicati «Rebelde», alla cubana; attacca i «comunisti» senza timidezze dialettiche; non esita a rinfacciare alla sinistra i suoi affari; ironizza sui «Peppone» malriusciti con cui si confronta e attacca sempre e comunque, senza paura. A volte, ai limiti della temerarietà.
Ma è proprio da qui che occorre ripartire. Dai sindaci fuori dal Comune.

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