"Ora il Cantiere del Pardo fa rotta verso il Far East"

"I nostri mercati chiave sono nel Mediterraneo ma la crescita del business è nel Sud Est asiatico"

"Ora il Cantiere del Pardo fa rotta verso il Far East"

Dal Lago di Garda ha preso il mare. Avrebbe potuto scegliere di planare su una moltitudine di business (dal vino al cachemire, passando per gli abiti da sposa e i costumi da bagno...), invece Marcello Veronesi, 38 anni, è oggi ceo di Cantiere Del Pardo. È il primo dei tre figli di Sandro, fondatore del Gruppo Oniverse (partito da Calzedonia, oggi raduna marchi come Calzedonia, Intimissimi, Tezenis, Falconeri, Signorvino, Atelier Emé e Antonio Marras: più di 3 miliardi di fatturato e 45mila dipendenti). Il fratello Matteo, (35) è ceo di Intimissimi e Iuman, Federico (33) di Signorvino e Oniwines. Tutti e tre siedono nel consiglio di amministrazione di Oniverse Holding.

Veronesi, i ruoli ben definiti in azienda, la diversificazione dei business, la capacità di consolidare: per il successo, si deve pianificare proprio tutto?

"Il Gruppo Oniverse ha avuto la possibilità di diversificare grazie al successo ottenuto nei business originali e di consolidarlo nel tempo. Questo ha permesso di recuperare le risorse finanziarie e le risorse umane indispensabili per poter tentare investimenti in settori diversi, come quello della nautica con l'acquisizione di Cantiere del Pardo, del vino con Signorvino e le cantine rilevate, e degli abiti di alta gamma con Antonio Marras eccetera".

Vero, però un'azienda diversifica quando se lo può permettere...

"Questa è la condizione necessaria, prima ci si deve concentrare sul core business originale, e solo dopo puoi procedere con le varie acquisizioni. Come in tutte le imprese, i nuovi investimenti vengono studiati e analizzati, tuttavia la parte di rischio esiste sempre così come la componente del buttare il cuore oltre l'ostacolo che è alla base di ogni attività imprenditoriale. La pianificazione c'è sempre, ma non è l'unico driver che guida le scelte".

Come nasce la decisione di entrare nel settore della nautica con Cantiere del Pardo?

"Da un'opportunità e da una passione. Noi prima ancora di decidere di acquisire il Cantiere, eravamo armatori e conoscevamo molto bene le caratteristiche distintive di ogni marchio - Pardo Yachts in primis - ma anche di Grand Soleil e VanDutch e avevamo ben presente quali fossero le potenzialità di questi brand che, a nostro avviso, hanno ancora molte opportunità di espansione e di ampliamento di gamma".

Quindi?

"La decisione è nata da un'opportunità di business supportata dalla forte crescita che ha avuto il cantiere e dall'affermazione che hanno avuto i singoli marchi all'interno del mondo della nautica. Il Gruppo è entrato per consolidare ma anche per ampliare le prospettive del cantiere che, ribadisco, a nostro avviso ha un alto potenziale di crescita".

Dal 2024 è amministratore delegato del Pardo, qual è dopo un anno il suo rapporto con il brand e qual è la sua visione?

"Difficile da descrivere. Sono legato a doppio filo al cantiere perché oltre a essere amministratore delegato, sono parte della famiglia che ha investito nella proprietà. Non siamo solo manager ma proprietari, per cui il rapporto è quanto più stretto possibile. Il mio ruolo consiste nello sviluppare le potenzialità del progetto e seguirlo step by step, definendo il team e seguendolo nell'intero processo. Spero di vedere ripagata la perseveranza nel raggiungimento degli obiettivi che ci siamo dati".

L'artigianalità è uno dei pochi ambiti che continua a rinnovarsi. Quanto conta oggi per il Pardo?

"È un valore chiave per il nostro settore e per la nostra produzione. I nostri sono prodotti molto complessi, ma che hanno una grande componente di artigianale. La formazione delle nostre maestranze è molto importante; investiamo continuamente nelle nuove risorse e nel mantenimento di quelle più esperte. La salvaguardia dell'artigianalità e della tradizione sono valori chiave per garantire la qualità e l'eccellenza che sono da sempre le nostre promesse".

Quali sono per voi i mercati chiave e quale il peso del mercato americano?

"I mercati chiave sono il cuore pulsante del Mediterraneo: la Costa Azzurra, le Baleari, ma anche l'Italia dove stiamo investendo molto, in particolare nel Nord della Sardegna e nella Costiera Amalfitana. Il mercato americano rappresenta un ottimo bacino, pur con gli ultimi periodi turbolenti legati ai dazi tariffari e alle nuove elezioni, gioca ancora un ruolo chiave. La tradizione rimane sempre in Europa, ma il nostro piano di espansione prevede di investire e scoprire nuovi mercati dal Far East al Sud est asiatico senza porci limiti".

Descriva il nuovo P43, una icona del Made in italy.

"Il nuovo Pardo 43 rappresenta l'evoluzione di una rivoluzione. Pur mantenendo i tratti essenziali del modello, introduce molte innovazioni quali, per esempio, una sheer line più sinuosa e sportiva, nuove finestrature a scafo, introdotte per la prima volta, componentistica e domotica sono state rinnovate, tutti gli elementi d'arredo sono stati ristudiati, la sala macchine è stata re-ingegnerizzata".

Vi rivolgete alle esigenze di quale target?

"È tutto legato alla centralità dell'armatore e della sua famiglia al quale vogliamo offrire un'imbarcazione user friendly, nolto personalizzabile. L'obiettivo era portare innovazione in un modello già iconico e pensiamo di averlo raggiunto visto il riscontro del pubblico".

Quanto i valori familiari, su cui il gruppo si fonda e si è sviluppato, continuano a influenzare le sue decisioni strategiche?

"I valori su cui si è fondato il Gruppo Oniverse sono quelli di mettere il cliente al centro, di garantire trasparenza e affidabilità dei prodotti, di continuare ad investire in tecnologia e in ricerca e sviluppo, sempre con il fine di migliorare la vita dei nostri clienti, soddisfacendo tutte le esigenze da quelle più futili a quelle più importanti".

Come si traduce nella realizzazione di barche?

"Noi non vendiamo un'imbarcazione di per sé, ormai tutti i brand esistono solo nella misura in cui soddisfano un bisogno. Nel nostro caso, il desiderio di libertà legato a chi va per mare è per noi fonte di ispirazione e ci spinge a garantire sicurezza e a affidabilità dalle quali non prescindiamo e che rimangono al centro delle nostre strategie future".

Qual è l'obiettivo finale?

"È quello di avere dei prodotti all'altezza

delle promesse che facciamo e di essere in grado di soddisfare le aspettative dei nostri clienti cercando sempre di migliorare i prodotti nel tempo e fornendo un'experience ai nostri armatori che sia la migliore possibile".

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