Cronache

«È ora di fermare questo calcio malato»

«È intollerabile l’atteggiamento delle istituzioni»

In questo scorcio d’estate, c’è una cosa che all’estero giudicano la più ridicola nel già poco brillante panorama nostrano, ma che anche tra gl’italiani ai quali resti un briciolo di buon senso non può non essere classificata come disgustosa, intollerabile, vergognosa, indecente e con quanti altri aggettivi si possano elencare.
Si tratta della telenovela del «calcio» con i suoi processi, le sue squalifiche, i suoi appelli e tutta la sua buffonesca messa in scena.
Ma ciò che è più grave è l’ignavia delle autorità che nulla fanno per prevenire le sommosse dei cosiddetti tifosi (in realtà teppisti), che non esitano a mettere a ferro e fuoco le città (Genova, Messina) quando le decisioni che riguardano le loro squadre non coincidano con le loro aspettative.
Soltanto dopo che siano stati provocati ingenti danni, viene dato l’ordine per qualche carica della polizia che di solito si conclude con agenti feriti, con qualche fermato (subito rilasciato) e con un certo numero di identificati tra i facinorosi. Tali identificazioni a nulla servono, in quanto costoro godono di una sorta di impunità presso i giudici che considerano i fatti di cui trattasi come manifestazioni di «vivacità sportiva». Le forze dell’ordine nulla possono se non arrivano ordini precisi, e i prefetti e i questori ordini non ne danno se non interviene il potere politico, cioè il ministro dell’Interno.
Allora, signor ministro Pisanu, che cosa aspettiamo? Ma non capisce che più lei si dimostra tollerante e più la teppaglia si scatena? Nella scorsa stagione calcistica, dopo vari episodi di violenza avvenuti negli stadi, sembrava che lei volesse fare sul serio: invece niente.
Lei deve dare un segnale forte. Altro che vivacità sportiva! Sospenda il campionato di calcio per un anno e se i «tifosi» scendono in piazza, lei risponda coi blindati muniti di torretta con idrante. Vedrà che dopo tre o quattro interventi di questo tipo, i violenti si calmeranno. E se ci dovesse scappare... l’annegato, tanto peggio per lui: poi gli intitoleranno uno stadio.
Lei deve comprendere che non è tollerabile andare avanti così. Il suo compito è quello di provvedere al mantenimento dell’ordine pubblico: è essenziale che tale funzione sia assolta. Non possiamo subire le prepotenze della piazza anche con la scusa delle manifestazioni per lo sport. Come se non bastassero le umiliazioni che lo Stato subisce con le mini-rivolte dei quartieri delle città del sud, dove plotoni di donne scendono in guerra contro le forze di polizia per impedire l’arresto di pregiudicati; come se non bastasse l’assalto di migliaia di immigranti clandestini che si rovesciano quotidianamente sulle nostre coste dando luogo ad una vera e propria invasione che, con il pretesto della fuga dalla povertà, provoca l’alterazione degli equilibri sociali, economici e religiosi del nostro Paese.
Lei, signor ministro, deve intervenire duramente su tutti questi problemi, oltre a quelli già affrontati relativi al terrorismo internazionale.

Se non è in grado o non intende farlo, deve dimettersi.
Mezzanego (Genova)

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