Essere forti saltatori in Giappone è come essere calciatori di serie A in Italia. Non per niente le gare più attese a Sapporo sono quelle di salto con gli sci, che iniziano oggi con le qualificazioni dal trampolino grande, domani la finale. In mezzo agli angeli volanti tanto attesi, ci saranno anche due italiani, Sebastian Colloredo e Andrea Morassi: pochi ma buoni, soprattutto il secondo, che ha compiuto 18 anni a fine settembre, è friulano, fa parte del gruppo sportivo della Forestale e a gennaio è salito come terzo su un podio di Coppa del Mondo. Era da 14 anni, dai tempi di Roberto Cecon, che un italiano non saltava così bene, così lungo soprattutto. Guarda caso, proprio Cecon, che negli anni Novanta vinse diverse gare di coppa, è ora il responsabile dei saltatori azzurri, squadra giovanissima che si è posta come obiettivo l'Olimpiade di Vancouver 2010. Morassi nel 2006 ha vinto il bronzo mondiale juniores e nell'ambiente si dice che siano pochi al mondo quelli con il suo talento. Deve ancora affinarsi tecnicamente, però: il salto è sport da giovanissimi, ma per vincere servono anche l'esperienza e la capacità di conoscersi e di controllare il proprio corpo in volo, per andare lontano, per non scomporsi.
Morassi e Colloredo sono molto amici e vivono quasi in simbiosi; per uno strano motivo, però, non riescono mai a saltare bene in contemporanea. Quando va bene uno, va male l'altro. Per preparare al meglio l'appuntamento mondiale sono stati in ritiro a Pragelato, allenandosi sui trampolini olimpici e disertando le ultime prove di coppa.
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