Milano - Silvio Berlusconi si era fermato a parlare con ognuno dei giocatori prima della partita, adesso se la gode: «Vittoria rotonda, bel gioco, Milan padrone del campo - attacca subito. Gli avversari sono stati sottomessi. Avevamo cominciato la stagione in modo negativo con una penalizzazione che ci ha condizionato molto. Ma poi il Milan è stato più forte dell’invidia, della sfortuna e dell’ingiustizia». E adesso? «Adesso andiamo ad Atene a recuperare una coppa che avevamo ceduto al Liverpool quando ormai avevamo in bacheca».
Una serata memorabile, Carlo Ancelotti dice che la vittoria è arrivata nel primo tempo: «Giocato come ogni allenatore sogna. Un calcio perfetto. Durante i primi quarantacinque minuti abbiamo costruito il successo di questa sera e l’aggancio alla finale di Atene. Il Manchester è una squadra forte ma proprio nella partita di andata all’Old Trafford quando ci hanno battuto, abbiamo capito qual era la nostra forza. La Uefa ci teneva d’occhio e noi ci siamo comportati bene, proprio nella maniera giusta. Ora c’è il Liverpool, sfida affascinante, loro hanno meno qualità ma sono più squadra del Manchester».
Gattuso al fischio finale è andato a salutare tutti gli avversari tranne Scholes per motivi di prudenza: «Arrivare in finale dopo una stagione travagliata come questa è proprio un premio a tutti i sacrifici che abbiamo fatto. La Uefa prima ci monitorava poi ci ha premiato dichiarando che la partita dell’Old Trafford è stata uno spot del calcio. Nessuno avrebbe puntato un soldo su di noi ma lavorando si arriva lontano. Il Mondiale? Non facciamo paragoni, la maglia azzurra è un’altra cosa».
Al rosso il Milan è abituato da sempre, un colore che abbinato al nero fa parte della storia del calcio.
Ma vedere per la seconda volta nella stagione San Siro interamente invasa dal rosso, fa sempre un certo effetto. Ai primi di aprile toccò al rosso-Bayern invadere il vecchio stadio cittadino, ieri sera è toccato ai Red Devils inglesi mescolarsi con quella del Diavolo. Non certo fianco a fianco perchè gli oltre 5.000 supporter inglesi arrivati da Manchester sono stati confinati (ma forse isolati è il verbo giusto) là dove osano le aquile, in alto, nel terzo anello della curva nord, quella abitualmente riservata agli ultrà interisti, con un rigoroso servizio d’ordine che impediva qualsiasi forma di contatto con i tifosi milanisti.
Tifosi, quelli inglesi, e non i famigerati hooligans, che per l’intero mercoledì avevano preso d’assalto (si fa per dire) il centro cittadino.
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