Piera Anna Franini
Le lezioni del prode Amadé erano salatissime, opere e concerti seppero talvolta impinguare le sue tasche, ma la vera fortuna economica di Mozart è iniziata con la sua scomparsa. Proprio dalla morte, la moglie Costanza trasse un bel po di quattrini. Il Requiem, scritto agli sgoccioli della breve vita, divenne un fenomeno editoriale grazie al racconto, messo a punto dalla scaltra Costanza, di una Messa da morto richiesta da un committente venuto dallaldilà. Senza contare i precedenti profitti raccolti da Leopold Mozart, sorta di padre-padrone che, anticipando modi e usi dei padri dei fenomeni del tennis, sfruttò con tutte le proprie forze le prodigiose qualità di un figlio che, già a sei anni, si guadagnava la pagnotta. Il nome di Mozart col tempo sè rivelato sempre più vincente anche da un punto di vista economico. Ad accorgersene è stata anzitutto lAustria che ha favorito un fiorente mercato, con cuore pulsante a Salisburgo.
Il viso del compositore è impresso su profumi, T-shirt, ombrelli... Cè poi mercato e mercato, si va dai gadget a prova di turista alle raffinatezze targate Mont Blanc, alludiamo alla collezione Meisterstuck Mozart, sei linee di pregiate stilografiche adocchiate anche dalla E-Bay che ne ha incrementato la circolazione. Sè scomodata pure la Swatch, nella collezione primavera-estate 1989 inserì un orologio con impresso il volto di Mozart. Con lo slogan «Per il tuo bimbo genio» si vendono parure di giocattoli intitolati a Mozart che assieme a Einstein conquisterebbe la palma del genio capace di miracoli pedagogici.
Giganteggia, poi, la linea dolciaria. Il pensiero corre anzitutto alle Mozartkugeln, le sfere di cioccolato e marzapane soggette allequivoco linguistico, almeno da parte degli Italiani che maliziosamente traducono il termine in «palle». A inventarle fu il salisburghese Paul Fürst. Correva il 1890, ma ancora oggi i Fürst vivono sulla scia delle intuizioni del bisnonno con quattro pasticcerie a Salisburgo. Poi cè chi a St. Gilgen, a 25 chilometri da Salisburgo, luogo dove visse la sorella e nacque la madre di Mozart, sè inventato seminari mozartiani: da tenersi non in una sala da concerto, ma in cucina. Lideatore è Franz Mayrhofer, proprietario del Caffè Dallmann, a St.Gilgen, abile imprenditore che in coda al 2005 sè presentato con una novità: una torta mozartiana, vera delizia del palato. Le Mozartkugeln hanno fatto la fortuna di pasticcerie-bomboniera, ma pure di multinazionali come la Mirabell che nel frattempo ha arricchito il repertorio dei dolciumi mozartiani introducendo medaglioni e barre di cioccolato intitolate al musicista, il tutto prodotto in quantità industriale. Un contributo a massificare il prodotto nato per scherzo nella bottega del signor Fürst viene anche dalla Reber, altro colosso del cioccolato presente in quaranta Stati.
Di delizia in delizia. Ecco la gamma di liquori della Distilleria Mozart, compagnia che oggi conta 65 dipendenti e punti vendita in tutto il mondo. Opera a Salisburgo dal 1954, anche se il lancio del Mozart Chocolate Liqueur, il pezzo forte, risale al 1979. Lazienda è fresca di restauro, è cambiato il logo, ora minimal, la firma impressa sulla bottiglia, stilizzata, e ai liquori di sempre, Mozart Gold, Black e White è andato ad aggiungersi lesotico Amadé ChocOrange. Il nome del musicista ha portato fortuna allazienda, ora leader nel settore, mentre il liquore mozartiano si infiltra nelle Praline Mozart, esposte e a prova dassaggio nel Museo della Cioccolata di Vienna, e ancora in caffé e cocktail prontamente intitolati al musicista.
Il nome Mozart è impresso su ombrelli, magliette, felpe, profumi, oggetti vari che si possono trovare a Salisburgo, in Jugengasse 8, dove da 18 anni cè il negozio Peter Christl specializzato nella vendita dei prodotti col marchio Mozart. Attorno a Mozart ruotano anche gli affari di Mozartland, azienda sorta nel 1996 come filiale del birrificio Stiegl, a Salisburgo da cinque secoli.
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