Cronaca locale

"Orrore e puzza di pollo". L'ecomostro in via Sarpi

Residenti costretti a tenere le finestre chiuse, proteste e rabbia per la maxi canna fumaria

"Orrore e puzza di pollo". L'ecomostro in via Sarpi

«É un mostro architettonico, un problema per la vista e non solo». I residenti dei condomini tra via Canonica e via Sarpi sono esasperati, segnalano il caso da un anno e mezzo anche al Comune ma non hanno mai ricevuto aiuto. Nel mirino c'è la canna fumaria installata nell'agosto 2021 dal fast food «Kfc», la catena speicalizzata nel pollo fritto, che ha l'ingresso in via Sarpi 61. Gli inquilini che si affacciano dalle finestre vedono deturpato il decoro condominiale, sono palazzi in stile «vecchia Milano», ma soprattutto l'impianto emana un insopportabile odore di oli e pollo fritto negli appartamenti.

«Non possiamo nemmeno aprire le finestre» riferisce Chiara Collini, portavoce dei residenti. «Inizialmente c'era anche un grosso problema di disturbo della quiete, tanto che l'orario di apertura è stato almeno ridotto e sono stati fatti degli interventi per mitigare il rumore» spiega. Attualmente la canna fumaria si sviluppa dall'interno del civico 61 «arrampicandosi» per tutta la facciata del palazzo e sbuca dal tetto verso i civici di via Albertini con una bocca larga ottanta centimetri.

«Oltre a non aver risolto l'attuale problema, Kfc ha in programma di spostare l'oggetto di tanto disagio verso via Sarpi, costringendo passanti, esercenti e altri condomini a fare i conti con l'olezzo insostenibile emanato dalle loro cucine» riferiscono i condomini. E il risultato è facilmente immaginabile: oltre ai disagi dovuti all'odore intollerabile, percepito in casa quanto su strada, è inevitabile che questo impianto comporti un considerevole deprezzamento del valore degli appartamenti».

Collini precisa, «se critichiamo la soluzione ventilata perchè danneggerebbe una parte più ampia del quartiere non vuol dire che la situazione va lasciata com'è.

E il problema generale che poniamo anche al Comune è che in zone a così alta densità questo tipo di attività non sono idonee, la situazione in via Orefici, dove c'è lo stesso fast food e un odore costante e persistente di olio e pollo fritto, ne è il pratico esempio».

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