Orsi: «Un primario ha gli stessi diritti di pm, prof e giornalisti Rai»

Orsi: «Un primario ha gli stessi diritti di pm, prof e giornalisti Rai»

(...) Il fatto risale ai giorni scorsi. Il professor Giberti concede un’intervista all’edizione savonese del Secolo XIX. Rispondendo alle domande non nasconde le proprie perplessità sulla gestione della Asl, sottolinea la perdita di peso politico della Sanità savonese e la minore attenzione della Regione verso quell’area. Il calo di investimenti e la perdita di alcune «eccellenze» sono purtroppo una realtà, come anche una scelta che ha privilegiato ad esempio Pietra Ligure. Ma la verità fa male e scatena la reazione, al punto che la Asl apre un procedimento disciplinare contro il primario chiedendo la pena massima: il licenziamento. E l’assessore regionale alla sanità cosa fa? Se ne lava le mani e dice che una faccenda che riguarda la Asl. Se vuole liberarsi di Giberti faccia pure.
I colleghi primari e gli altri medici del San Paolo insorgono, sfidando la minaccia di ritorsioni. Ma anche la politica non resta insensibile. Franco Orsi, oggi senatore Pdl, è anche sindaco di Albisola Superiore ed ex assessore regionale. Ma il suo primo pensiero è a quella costituzione che viene spesso sventolata dalla sinistra come una reliquia intoccabile, ma che alla prima occasione viene calpestata proprio nei suoi principi fondamentali. «Sbaglio o viviamo nel Paese in cui i magistrati rivendicano di essere soggetti solo alla legge, ma poi si permettono di ribellarsi alla legge se viene fatta da un legislatore che non piace, e insultano il governo? - si chiede retorico - In Italia i professori occupano le aule per urlare contro il ministero che è il loro datore di lavoro. I giornalisti Rai si permettono di mandare a quel paese i direttori generali dell’azienda. Qui invece un autorevolissimo primario, senza offendere nessuno dice cose sotto gli occhi di tutti, rischia il licenziamento».
La Asl però impugna un regolamento che riserva alla direzione ogni comunicazione con i media. E questo regolamento era stato approvato anni fa. In giunta regionale c’era ancora l’assessore Orsi. «Quel regolamento aveva un senso ben chiaro a tutti - spiega il senatore - Si intendeva affidare alle relazioni esterne le informazioni utili ai pazienti per non fare confusioni. Nessun ha mai pensato di censurare il diritto di critica, un regolamento così non avrebbe neppure valore». Resta il fatto che Giberti ha messo sotto accusa la programmazione e la gestione della sanità savonese e denunciato la perdita di quelle eccellenze che fino a poco tempo fa facevano arrivare a Savona anche pazienti da fuori Liguria. «E in questo non c’è nulla di sconvolgente, è la realtà - ribatte Orsi - L’eccellenza della Sanità savonese è morta con il manifesto dei medici fotografati alle spalle di Claudio Burlando. Sono diventati tutti primari. E gli altri punti forti sono stati smantellati, molti medici se ne sono andati o sono stati ridimensionati.

Certo che, vedendo che in Italia il giudice del lavoro reintegra tre sindacalisti che hanno sabotato l’impianto di produzione dell’azienda, il tentativo della Asl di licenziare chi esprime un’opinione dovrebbe essere destinato a sicuro naufragio». A meno che non ci sia il comma 1-bis.

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