Sarebbe soddisfatto il conte Francesco Pertusati, esponente di unaristocrazia lombarda operosa e illuminata. Lui che nel 1854 fondò la Società Orticola di Lombardia, con un gruppo di amici. i quali non solo possedevano giardini, ma li curavano con dedizione e desideravano diffondere lamore per la floricoltura. Sarebbe soddisfatto, in primo luogo perché Orticola, la mostra che si richiama alla sua nobile «società senza fini di lucro» compie dodici anni in rigogliosa salute. È in pieno fiore, insomma e si ripresenta domani mattina ai Giardini Pubblici di via Palestro dedicati a Indro Montanelli, dove rimarrà aperta fino a domenica con oltre 130 espositori (ingresso da via Palestro, piazza Cavour, via Manin, orario 10-19). Appuntamento atteso ogni anno non solo dagli appassionati e dagli specialisti ma da tutti coloro che vogliono prendersi una boccata daria profumata nellincalzare delle giornate cittadine. Sarebbe soddisfatto, il conte lombardo, perché la mostra è anche vivace testimonianza di un nuovo spirito che va contagiando gli italiani (non solo i milanesi) e fa ben sperare per un futuro di maggiore attenzione nei confronti del nostro patrimonio arboreo e floreale. Francesca Marzotto Caotorta, che di Orticola è stata lideatrice, la fondatrice e ne è tuttora lanima, semina ottimismo intorno a sé: «Sicuramente la consapevolezza ambientale è molto aumentata in questi ultimi anni. E Orticola ha dato un indubbio contributo. Ora speriamo che si possa passare dal giardino allambiente. Ma ci sono buoni segnali. Il 18 maggio, ad esempio, si terrà allUniversità di Pisa un convegno sulla flora selvatica italiana. Intanto il vivaismo cresce in numero e in qualità. E i buoni segnali arrivano anche da altre città: Torino, per esempio, ha giardini e aiuole belli e ben curati». È vero che la disattenzione italiana nei confronti del paesaggio e del patrimonio verde è spesso deplorevole, ma Francesca Marzotto Caotorta invita a non disperare: «La gente ha bisogno di verde, cura giardini e balconi. E anche un modesto giardinetto, non dimentichiamolo, ha il suo valore. Purché si scelgano le piante appropriate».
Ed è proprio questo che insegna Orticola, non limitandosi a una logica di mercato, ma diffondendo informazione e stimolando curiosità. Se lanno scorso erano state presentate «le piante dei tessuti», questanno è la volta delle «piante della carta»: dal papiro alla catalpa conosciuta dagli indiani Navaho, dalla canapa alla corteccia del gelso, sfruttata in Cina, fino alle conifere e alle latifoglie, ecco tutte le piante che fin dallantichità hanno offerto agli uomini il supporto per la scrittura. Una grande collezione che presenta, non solo le piante, ma tutto quanto viene da esse ricavato: fogli, lampade, giocattoli, vestiti. Le estati che si preannunciano calde e siccitose inducono a tralasciare lutopia dei prati allinglese e a rivolgere lattenzione allo splendore di giardini mediterranei che meglio sopportano la penuria dacqua: ulivi, fichi, fichi dIndia, agavi, mirti, corbezzoli, oleandri sono le meravigliose piante dei climi mediterranei. Ma Orticola ci rivela che questi climi esistono anche fuori dalle nostre regioni e ce li illustra con cinque giardini in miniatura ricostruiti da altrettanti celebri paesaggisti: oltre alla macchia mediterranea ecco il «Matoral cileno», il «Chapparal californiano», il «Kwongan australiano» e il «Fynbos cileno». I migliori allestimenti, come i migliori vivaisti o coloro che presenteranno la pianta più originale verranno premiati. Intanto, in un profluvio di rose antiche, peonie, clematidi, gelsomini, cactacee, crassule, pelargoni, ireos, ninfee, agrumi, piante da frutto, prosegue il connubio di Orticola con i musei (la mostra «Scorci di Milano fiorita» al Museo di Milano di via SantAndrea) e limpegno per migliorare il verde della città.
Orticola fino a domenica ai Giardini di via Palestro. Biglietto: 6,50 euro, gratis bimbi fino a 12 anni
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.