Roberta Bottino
«Di Don Gallo ho la massima stima. Ritengo che sia una persona di altissime qualità morali, e proprio per questo motivo svolge per la nostra comunità delle attività di notevole utilità». Parole al miele e mille complimenti si sono susseguiti sulla «passiera rossa», che il Sindaco di Genova ha steso in sede di consiglio comunale, a favore di Don Gallo. Ammirazione nei confronti di un prete che pochi giorni fa, pubblicamente, ospitato nel salone di rappresentanza di Palazzo Tursi, ha fumato uno spinello. «Io personalmente, ai tempi in cui ero deputato, avevo sottoscritto una proposta di legge per la liberalizzazione delle droghe leggere - insiste Giuseppe Pericu -. Quindi è evidente che la legge recentemente approvata dal Governo non è di mio gradimento, e come tale, mi sono unito da questo punto di vista a Don Gallo, sotto il profilo di contestazione della normativa, per cercare di mettere in moto un'azione politica che possa portare al suo superamento».
Non c'è dubbio. Le parole pronunciate dal Sindaco di Genova sono state chiare e hanno scioccato i consiglieri d'opposizione. «Se Giuseppe Pericu avesse parlato in quel modo in qualità di uomo e non di Sindaco - dice l'azzurro Matteo Rosso -, non avrei potuto contestare le sue parole. Ma purtroppo ha parlato in qualità di primo cittadino e per questo motivo lo considero un atteggiamento davvero inaccettabile».
La «fumosa» polemica scatenatasi nell'aula rossa del consiglio comunale è stata innescata da un'interrogazione urgente presentata dai consiglieri Benzi (Liguria Nuova), Bernabò Brea (An) e Cecconi (FI), nella quale chiedevano al Sindaco quali fossero stati i criteri di assegnazione del salone di rappresentanza di Palazzo Tursi. «Il 6 febbraio scorso - spiega Remo Benzi -, feci richiesta per ottenere quella sala, dovendo fare una giornata di studio sulla sicurezza delle città. Dopo una serie di comunicazioni scritte agli uffici competenti e dopo aver parlato personalmente con il segretario generale, mi fu detto che non era possibile organizzare il convegno in quanto vigeva la norma che vietava di trattare nel periodo precedente alle elezioni «convegni» di alcun tipo. Per questo motivo fui costretto a organizzare il tutto in una sala di un Istituto scolastico».
Leggi che a quanto pare non hanno però fermato Don Gallo, che durante la presentazione del libro «Cantico dei drogati», proprio nel salone di rappresentanza del Comune, si è azzardato a fumare uno spinello davanti ad una platea di persone. A tessere elogi nei confronti del prete «rosso» non è stato solo il Sindaco ma anche alcuni consiglieri di Rifondazione comunista, dei Democratici di sinistra e dei Comunisti italiani. «Don Gallo ha dedicato la sua vita per aiutare gli ultimi, gli emarginati - hanno gridato Morettini, Poselli e Delogu -. È un punto di riferimento per molte persone».
Non sono dello stesso parere le voci che si sono levate, tra l'indignazione e lo sdegno, dai banchi dell'opposizione. «Mi ha sconcertato la posizione del Sindaco - dice Gianni Bernabò Brea -. Non mi aspettavo che facesse una crociata contro Don Gallo, ma che addirittura lo elogiasse mi ha lasciato senza parole». Sconcerto anche tra i consiglieri di Forza Italia che vedono nel comportamento di Giuseppe Pericu un'evidente mancanza di rispetto nei confronti dei cittadini, che da un Sindaco dovrebbero, e il condizionale è d'obbligo, essere tutelati.
Intanto il Consiglio presbiteriale diocesano giovedì 16 ha inviato una lettera a Don Gallo comunicandogli che «in considerazione del tuo gesto di fumare uno spinello, compiuto recentemente a Palazzo Tursi, riteniamo doveroso chiarire che non condividiamo e deploriamo il tuo comportamento nel modo e nella sostanza».
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